di Sebastiano Gaglione
A Napoli, città che ispira sentimento e passione, tutto nasce grazie all’amore e tutte le cose sono innamorate.
A raccontarcelo è la scrittrice di origine greca Matilde Serao (Patrasso, 7 marzo 1856 – Napoli, 25 luglio 1927), prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, “Il Corriere di Roma” e sei volte candidata al premio Nobel per la letteratura.
Le leggende napoletane sono antiche come il mondo, si perdono nel tempo e arrivano fino a noi grazie a grandi letterati e studiosi come la celebre scrittrice Matilde Serao che con la sua opera “Leggende Napoletane” ha messo per iscritto le più affascinanti narrazioni popolari.
Da secoli Napoli, i suoi luoghi e la sua magica atmosfera vivono nel mito.
La città nasce con la leggenda della sirena Partenope, rivive con l’uovo di Virgilio e tra i suoi vicoli riecheggiano le storie di fantasmi, spiriti benigni o maligni come ‘o munaciello.
Molto affascinante ed entusiasmante è sicuramente il racconto “La leggenda dell’amore”.
<< È per l’amore: voi veramente sapete che tutte le cose in Napoli, dalle pietre al cielo, sono innamorate>>.
Così scrive Matilde Serao prima di raccontare la storia di quattro fratelli che innamorati e abbandonati dalla stessa donna, si trasformano in quattro colli: Poggioreale, Capodimonte, San Martino e Vomero che ancora oggi pazienti continuano ad attendere il ritorno dell’amata. Nello stesso racconto leggiamo la storia di un pescatore che incrociando lo sguardo e ascoltando il canto di una sirena stupenda preferì tuffarsi in mare e morire in un supremo abbraccio. Il sito in cui precipitò prese il nome dell’uomo: Mergellina. E ancora… sapevate la storia di Nisida? fanciulla bella e sprezzante di cui il giovane Posillipo era innamorato follemente, ma a causa del suo amore non corrisposto decise di gettarsi in mare. I due però furono trasformati per volere dei fati: Nisida divenne uno scoglio destinato ad accogliere i criminali e a stare per sempre davanti a Posillipo, poggio bellissimo dove accorrono giovani e innamorati.
Matilde Serao con queste brevi storie ci lascia intendere che, in fondo, a Napoli non si può sperare di guarire dall’amore perché in questa città amano anche le pietre, il cielo ed il mare.
Tutto è magico, tutto è fatto d’amore e lo sarà per sempre o almeno finché il Vesuvio lo vorrà (come profetizza cupamente la scrittrice alla fine dell’opera).
A Napoli, città che ispira sentimento e passione, tutto nasce grazie all’amore e tutte le cose sono innamorate.
A raccontarcelo è la scrittrice di origine greca Matilde Serao (Patrasso, 7 marzo 1856 – Napoli, 25 luglio 1927), prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, “Il Corriere di Roma” e sei volte candidata al premio Nobel per la letteratura.
Le leggende napoletane sono antiche come il mondo, si perdono nel tempo e arrivano fino a noi grazie a grandi letterati e studiosi come la celebre scrittrice Matilde Serao che con la sua opera “Leggende Napoletane” ha messo per iscritto le più affascinanti narrazioni popolari.
Da secoli Napoli, i suoi luoghi e la sua magica atmosfera vivono nel mito.
La città nasce con la leggenda della sirena Partenope, rivive con l’uovo di Virgilio e tra i suoi vicoli riecheggiano le storie di fantasmi, spiriti benigni o maligni come ‘o munaciello.
Molto affascinante ed entusiasmante è sicuramente il racconto “La leggenda dell’amore”.
<< È per l’amore: voi veramente sapete che tutte le cose in Napoli, dalle pietre al cielo, sono innamorate>>.
Così scrive Matilde Serao prima di raccontare la storia di quattro fratelli che innamorati e abbandonati dalla stessa donna, si trasformano in quattro colli: Poggioreale, Capodimonte, San Martino e Vomero che ancora oggi pazienti continuano ad attendere il ritorno dell’amata. Nello stesso racconto leggiamo la storia di un pescatore che incrociando lo sguardo e ascoltando il canto di una sirena stupenda preferì tuffarsi in mare e morire in un supremo abbraccio. Il sito in cui precipitò prese il nome dell’uomo: Mergellina. E ancora… sapevate la storia di Nisida? fanciulla bella e sprezzante di cui il giovane Posillipo era innamorato follemente, ma a causa del suo amore non corrisposto decise di gettarsi in mare. I due però furono trasformati per volere dei fati: Nisida divenne uno scoglio destinato ad accogliere i criminali e a stare per sempre davanti a Posillipo, poggio bellissimo dove accorrono giovani e innamorati.
Matilde Serao con queste brevi storie ci lascia intendere che, in fondo, a Napoli non si può sperare di guarire dall’amore perché in questa città amano anche le pietre, il cielo ed il mare.
Tutto è magico, tutto è fatto d’amore e lo sarà per sempre o almeno finché il Vesuvio lo vorrà (come profetizza cupamente la scrittrice alla fine dell’opera).
La città partenopea porta con sé una moltitudine di storie da raccontare. Queste leggende rappresentano parte del fascino che Napoli esercita su tutto il mondo e che continueranno ad alimentare la magia e il folclore che possiamo percepire semplicemente passeggiando tra le strade o fermandoci anche per solo un attimo a guardare il golfo stupendo perdendoci tra i fumi del tramonto.