di Saverio Bellofatto
Il convento francescano della Basilica Madonna delle Grazie, con il patrocinio del Comune di Benevento ospita dal 8 al 16 dicembre la mostra itinerante di Fernando Masi “ Mediterraneo e altre opere.
Importante firma nel panorama artistico internazionale. Ha all’attivo oltre 500 mostre personali tenute in Italia ed all’estero. Nel 1974 la Galleria “PACE” di Milano ospita una sua personale di pittura e gli dedica la prima monografia a firma del critico Mario Monteverdi Ospite nella residenza Pavarotti con una personale sul tema “I cavalli”. Dal 1990, anno della sua personale tenuta nelle sale del Museo-“Galleria Ferrari” di Maranello, egli dà inizio a un ciclo di tele dedicate alla “formula 1” e al “ mondo della Ferrari”, da qui prende il pseudonimo di “il pittore delle ferrari” e nel 1999 la New York University di N.Y. (USA) ospita una sua grande mostra dal titolo “Cars” The world of Ferrari and other stories”. Il Parlamento Europeo a Bruxelles ha ospitato nel 2014 una grande retrospettiva delle sue opere.
Presente alla X Quadriennale d’Arte – Palazzo Esposizioni –Roma e Biennale di Venezia ed ospite con sue opere al MUSEO DALI’ di Berlino, a Spoleto Arte a cura di Vittorio Sgarbi , e al Padiglione “Irpinia” ad EXPO –Milano con 20 opere …ect. Ha realizzato tele di notevoli dimensioni sulle grandi tematiche sociali del nostro tempo e sue opere murali sono presenti a Dozza Imolese (BO),Rittana (Cuneo),Pavullo (Modena)Avignon (Francia),New York e altre località internazionali.
Presenterà l’evento sabato 8 dicembre alle 17,30 il Sindaco di Benevento Clemente Mastella.
Un reading di poesie di Rita Pacilio e Antonietta Gnerre alzerà l’asticella dell’inaugurazione.
Rita Pacilio poeta e saggista beneventana farà gli onori di casa con brani tratto dalla sua ultima raccolta, giunta alla terza edizione, Prima di andare, La Vita Felice. Un artista a 360°, poesie, saggi, favole, racconti, eccellente interprete jazz e ora anche editore.
Chi meglio ha descritto l’arte di Rita è Iolanda La Carrubba che scrive “…. Le Memorie sono la chiave di lettura della raccolta poetica “Prima di andare” di Rita Pacilio, un lavoro completato dalla stesura di alcune lettere, intimamente rivolto all’Altro, al Tempo che lento divora istanti di totalità ed agile elargisce esperienze, fatti, storie, luoghi dove ritrovare e rielaborare il trascorso, tra rimpianti adagiati cautamente su di un percorso disseminato di sensazioni. Non è il silenzio a padroneggiare l’andamento metrico del linguaggio, ma compare visionario il sound design dei rumori di tutti i giorni, elevati all’infinito ritmo del Cosmo: “Si filosofeggia sugli uccelli sul suono che si perpetua da secoli…”
Antonietta Gnerre, irpina, giornalista, poeta oltre alle poesie tratte dalla sua raccolta “ I ricordi dovuti” Collezione di quaderni di poesia “Le gemme” (2015) leggerà alcune composizioni di Antonia Pozzi un omaggio alla poetessa scomparsa 80 anni fa.
Scrive Davide Rondoni nella prefazione del libro della Gnerre:
“La poesia della Gnerre è una voce tra gli alberi. Appartiene a quel livello della natura umana che riguarda il sacro, l’amore fondamentale, la memoria. La sua voce, trasfigurando vicende personali e luoghi precisi a cui si riferisce, rappresenta un punto di vista e di visione sulla vita. E sul destino. Non a caso qui si parla di Custodia, di parti di sé seppellite. E non perché contino risvolti biografici malcelati o censure, ma tutto – le cose visibili e invisibili – è materia vivente… Non a caso si trova qui un omaggio a Maria Luisa Spaziani, poetessa del più alto decoro della recente tradizione nostra. Ma la Gnerre anche quando tende a offrirsi in dizioni così polite, levigate e terse, ha poi un altro movimento, una necessità di essere selva, alberi, un controtempo di selvaggio, di primario”. Preziosa è in questa silloge dal forte valore spirituale, l’epigrafe che l’autrice ha scelto da un’opera di Papa Francesco che recita così: “ C’è sempre dell’altro. / C’è sempre un’altra possibilità./ C’è sempre qualche orizzonte aperto”.