I cittadini di Mercogliano, dopo il crollo dell’Amministrazione Carullo, scrivono una lettera aperta al Commissario Prefettizio per evitare di andare subito al voto, in quanto serve più tempo per cambiare la gestione amministrativa e politica del paese e per far nascere nuove alleanze:
“Gentile Commissario Salvatore Palma,
nel salutare con entusiasmo e favore la sua nomina presso il Comune di Mercogliano, vogliamo esprimerle le nostre preoccupazioni rispetto alla situazione istituzionale eccezionale che si è venuta a determinare nella nostra città. Riteniamo che sia molto rischioso ed oltremodo inopportuno, anticipare il voto a maggio. Comprendiamo i motivi di risparmio e razionalizzazione della spesa che lo Stato affronta durante le consulte elettorali ma, l’election day, con l’accorpamento delle elezioni europee e quelle amministrative, non rappresenta una soluzione praticabile per le condizioni in cui versa il nostro Comune.
Proviamo a spiegarci meglio.
Andando al voto in tempi brevi, rischiamo solo di cambiare la maggioranza e conservare un tessuto amministrativo ed un apparato della pubblica amministrazione comunale fortemente lacerato, caratterizzato da 20 anni di politica clientelare ed ai limiti del legale. In barba ad ogni principio di separazione ed autonomia tra area politica ed area tecnica, l’amministrazione uscente ha fortemente compromesso l’equilibrio dei poteri della macchina amministrativa. Diverse aree tecniche hanno subito una occupazione politica inqualificabile e fuori misura, vorremmo metterla al corrente ad esempio, sulla condizione di alcuni uffici che, fagocitati dall’assessore di riferimento, si sono specializzati nel condonare, sanare e proteggere abusi edilizi, forzando norme e regolamenti.
Ci piacerebbe immaginare che il suo intervento possa ridimensionare la tracotanza di alcuni uffici, riorganizzare la funzione pubblica con i criteri ispiratori del nostro ordinamento: separazione dei poteri, aree di competenza, efficienza e pieno accesso per tutti i cittadini. Deve sapere, egregio Commissario, che in questi lunghi e bui anni, non era possibile per un cittadino svolgere una normale procedura presso gli uffici comunali senza la onnipresente presenza di amministratori che vampirizzavano ogni approccio con la burocrazia comunale e tutto ciò accadeva con la complicità di alcuni impiegati ben integrati in questa logica, mentre altri bravi operatori pubblici subivano passivamente e senza possibilità di riscatto, l’eccessiva ingerenza politica. Proprio per questi ultimi lavoratori pubblici che con dedizione svolgono la loro funzione, è quanto mai indispensabile riconquistare un ambiente di lavoro sano, senza interferenze, ricatti e pressioni, per permettere un accesso universale a tutti i cittadini che devono svolgere pratiche presso gli uffici comunali. Siamo sicuri che il suo delicato ruolo, nonché la sua intelligenza, possano farle comprendere i nostri timori, e che la sua esperienza nelle maglie dell’amministrazione pubblica le facciano ben intendere di quali episodi stiamo parlando, è suo compito intervenire lì dove la politica ha fallito per ripristinare le condizioni necessarie alla svolgimento democratico degli organi dello stato.
Ribadiamo
Riteniamo che in questo momento la macchina amministrativa non sia in grado di sostenere a breve la tornata elettorale, crediamo che sia più giusto ripartire per gradi al fine di sistemare, ridefinire, i rapporti e la distribuzione delle competenze, rivedere le modalità di organizzazione e di funzionamento di alcuni ambiti specifici dei servizi pubblici e della disciplina pubblicistica di alcuni settori, allo scopo di razionalizzare l’organizzazione del lavoro e di realizzare economie di gestione più mature. Le risorse umane comunali, fino ad ora ingessate, tra omertà e compiacenza, sudditanza e prigionia hanno bisogno di un tempo più adeguato per ritornare alla normalità, e noi cittadini con loro. La sua funzione potrebbe svolgere un ruolo importante, potrebbe rappresentare una possibilità per recuperare la profonda mission che contraddistingue l’ente comunale e la sua area burocratica, per ridisegnare l’organizzazione e il funzionamento dell’amministrazione pubblica fortemente compromessa e viziata da ambiguità e prepotenze. Un periodo di commissariamento più lungo potrebbe garantire tutto ciò. Le confidiamo a tal proposito che in città ci sono molti timori proprio sulla possibilità di una sua permanenza prolungata viste le tante anomalie rintracciabili. Ci auguriamo vivamente che il suo intervento possa ripristinare le condizioni minime della civiltà del diritto che la sua carica istituzionale rappresenta e persegue.
Con la dovuta stima istituzionale che le conviene e con sentimenti di estrema fiducia nel suo operato futuro… questo è quanto”.