«Mi sento ancora il sindaco di Mercogliano e lo sarò fino al 25 maggio quando i cittadini saranno chiamati al voto e giudicheranno il tradimento subito», con queste parole Massimiliano Carullo ha parlato, ieri pomeriggio in una sala gremita al Centro Sociale Campanello di Torrette, alla città e alla stampa a distanza di dieci giorni dalla mozione di sfiducia firmata da 12 dimissionari tra cui 5 membri della sua stessa Maggioranza. «E’ il consiglio comunale il luogo adibito ad una simile azione che non si compie di notte davanti ad un notaio ma nelle sedi competenti, alla luce del sole e nel rispetto della democrazia – dichiara Carullo – quella democrazia che mi accusano di non avere quando, invece, la mia squadra ha avuto fin da subito deleghe piene. Non sono mai stato un uomo solo al comando». Al suo fianco gli ex assessori Raffaele Sozio, Modestino Gesualdo,Giacomo Dello Russo, Anna Matarazzo e gli ex consiglieri Lucia Sbrescia, Carmine Dello Russo e Ernesto Primo. Tra il numeroso pubblico presente anche il consigliere del Comune di Avellino Gianluca Festa e l’ex consigliere Ugo Maggio. «Chi tradisce una volta, tradisce sempre – continua – sono stato colpito alle spalle dopo aver agito con passione civile ed onestà da chi fino a venti giorni prima ha firmato all’unanimità le linee programmatiche». Il riferimento è al consiglio comunale, chiesto dalla Minoranza, dello scorso 13 gennaio quando con i voti contrari della sola opposizione è stato approvato lo strumento di valutazione dell’operato comunale che raffronta gli obiettivi prefissati in campagna elettorale con i risultati raggiunti: «su quel documento che riassume l’operato di questi anni ci sono le firme anche dei 5 dimissionari – precisa – che evidenziano quanto profuso nel settore sociale, dell’istruzione, del turismo, delle opere pubbliche, dello sport, della cultura, delle pari opportunità, della sicurezza urbana, dell’ambiente e del lavoro svolto con i volontari di tutte le associazioni presenti sul territorio». Insomma, un impegno amministrativo soltanto sospeso in quanto è di fatto aperta la campagna elettorale che, con la conferenza stampa di ieri pomeriggio, ufficializza la candidatura di Carullo sostenuto dai suoi fedelissimi e dall’altra parte vede l’opposizione cui si uniranno, con molta probabilità, i 5 dimissionari non appena sarà trovato l’accordo sul candidato alla carica di sindaco. «Ai cittadini toccherà giudicare quanto accaduto. E’ stato tradito un patto di amicizia del nostro gruppo che ha lavorato con passione e dedizione nell’interesse dei cittadini e non di qualche lobby politica di Mercogliano – accusa l’ex primo cittadino -. La nostra Amministrazione era fuori dai valzer della politica ecco perché a maggio ci ripresenteremo con una squadra onesta e leale». Carullo incassa così già il consenso dei presenti che gridano «vergogna» per quanto accaduto: «non è stato rispettato il mandato affidatoci il 30 marzo del 2010 con un consenso plebiscitario – continua – non ho parlato prima proprio per non influenzare il giudizio della città e non creare ulteriore smarrimento così che ognuno maturasse una propria riflessione. Un sindaco deve unire e non dividere il popolo». L’opposizione al contrario ha più volte accusato il sindaco uscente di poca democrazia e trasparenza: «il Comune è diventato la casa del popolo – conclude commosso -, ho messo davanti il ruolo amministrativo anche rispetto alla mia famiglia perché un sindaco è il padre di tutti. Avevano il dovere di far concludere naturalmente il mandato conferito dal popolo e poi potevano presentarsi al voto. Nelle prossime settimane, quando vedremo gli schieramenti, sarà chiarito il motivo reale del tradimento». Una sfiducia giudicata da molti come improvvisa e inaspettata e che sarebbe nata sull’asse Sibilia –De Mita: «se si sono scomodati nomi così importanti significa che mi temono perché ho operato bene».