«Un grave deficit di democrazia unito ad un immobilismo amministrativo fatto di decisioni prese in segrete stanze senza possibilità di confronto». Dure le parole di replica dei 5 dissidenti della Maggioranza Carullo che accusano l’ex sindaco di Mercogliano di aver gestito la cosa pubblica in solitaria: «E’ lui il doppio traditore che non ha rispettato né il mandato dei cittadini né la sua stessa coalizione – tuona Fabio Evangelista, ex assessore al Bilancio -. E’ stata una scelta dignitosa quanto lacerante ma adesso le nostre coscienze sono tranquille perché abbiamo messo davanti l’interesse del popolo. Basta con sciocchezze, le dimissioni sono state ufficializzate nel pomeriggio del 9 febbraio, non di notte, davanti al notaio Pesiri nel rispetto di quanto stabilito dall’articolo 141 del Tuel. Se, in futuro, mancherà di nuovo la democrazia ripeteremo l’azione di sfiducia perché siamo onesti lavoratori e non abbiamo necessità di ricoprire ruoli politici». Non si è fatta così attendere la risposta dei 5 dimissionari che, ieri mattina presso l’affollata sala conferenze del «Grand Hotel Irpinia», incalzano: «La sfiducia nasce da un consapevole atto politico dovuto ad una gestione inefficiente, inadeguata e incapace che – aggiunge Tommaso Saccardo, ex sindaco per le due consiliature precedenti – ha portato ad un immobilismo amministrativo intollerabile. Vani tutti i nostri ripetuti tentativi di superare lo stallo dato che le decisioni venivano prese in stanze inaccessibili. La trasparenza e il rispetto della legalità sono comportamenti da avere e non parole. Carullo non solo non ha unito il popolo ma è stato capace di dividere una Maggioranza compatta da dieci anni». Respinte così al mittente le accuse di tradimento e scorrettezza: «in politica non conta l’amicizia ma il rispetto degli impegni presi – aggiunte l’ex consigliere Remigio Censullo -. L’ex sindaco parla come se solo lui fosse stato eletto dal popolo, tutti noi abbiamo agito nelle facoltà che la legge consente con coerenza e rigore morale». Precisazioni anche su quanto svolto in questi anni in riferimento alle linee programmatiche condivise lo scorso 13 gennaio: «è naturale essere d’accordo su quel poco fatto in questi anni ma non basta – spiega l’ex consigliere Francesco Crisci – il paese è stato fermo perché Carullo ha utilizzato il mandato solo per una propaganda personale e sfruttato la carica come trampolino per altri lidi politici. E’ inaccettabile che si rediga il bilancio da presentare all’approvazione chiuso in una stanza insieme ad un dipendente comunale con voci di spesa solo per il sociale ed escludendo la manutenzione di strade ed immobili comunali ridotti in condizioni pietose». Poi il riferimento al finanziamento da 2 milioni di euro per le rotatorie di via Serroni e dei marciapiedi di via Partenio e via Vaccaro: «Conferendo le deleghe si è liberato di problemi spinosi prendendosi poi i meriti dei nostri risultati – aggiunge Crisci -. Un esempio è il finanziamento per le rotatorie ottenuto grazie ad un lavoro avviato nel 2007, durante il mandato Saccardo, che quest’anno grazie solo al mio impegno è stato sbloccato». Si scaldano le parti in attesa della conferenza del gruppo dell’ex minoranza prevista per domani alle 18 nei locali adiacenti al «Bar Leo» di viale San Modestino. In programma però ancora nessun incontro congiunto dei 12 dissidenti che consacrerebbe la volontà di schierarsi in una lista unica così come annunciato più volte negli ultimi giorni da entrambi i gruppi. «E’ stato fatto ben poco di quanto promesso prima del voto – conclude l’ex assessore all’Urbanistica Gaetano Corradosventolando il programma elettorale del 2010 -, è Carullo che ha tradito il suo mandato e non ha spiegato i reali motivi che hanno condotto alla sfiducia. Adesso occorre voltare pagina e saranno i cittadini a giudicare l’operato svolto».