Ogni estate la televisione pubblica, i giornali e i cartelloni ai margini delle strade ci fanno notare un fenomeno che non merita l’attenzione dovuta: sto parlando dell’abbandono degli animali, soprattutto dei cani. È il periodo estivo, infatti, quello dove si concentra il maggior numero di abbandoni, creando un fenomeno che presenta differenti conseguenze. Parte di questi animali muore subito dopo l’abbandono per denutrizione o per avvelenamento; nei peggiori dei casi, soprattutto i cani, dopo aver causato un incidente stradale. Sono infatti le strade trafficate dai veicoli i luoghi prescelti dai veri e propri “animali”che scelgono di tradire i loro compagni di vita…magari per una futile vacanza estiva. In altri casi, i cani senza più padrone vengono individuati e rinchiusi in un affollato canile; infine, quelli che restano liberi andranno ad alimentare il randagismo. Quest’ultimo è un fenomeno che implica varie conseguenze: esse riguardano aspetti igienici, sanitari e sociali. I numerosi incidenti stradali causati da animali, abbandonati o randagi, infatti, sono solo uno dei danni che il fenomeno arreca alla società. Varie patologie possono essere diffuse anche all’uomo e al bestiame al pascolo dagli animali randagi, ma di ciò non parla nessuno…
Negli ultimi dieci anni, nella sola rete autostradale ci sono stati 40.000 incidenti d’auto causati dagli animali vaganti, e 200 persone hanno perso la vita. Ecco perché oggi l’abbandono di un cane o di un qualsiasi altro animale costituisce un reato penalmente perseguito (ai sensi dell’art. 727 del codice penale così come modificato dalla legge n.189/2004).
Ma cosa fa il nostro paese per contrastare questo fenomeno? Molti comuni, enti, associazioni e testate giornalistiche si preoccupano di diffondere il messaggio contro l’abbandono, ma il provvedimento viene adottato nei soli mesi estivi.
Nel baianese un gruppo di giovani, “I Messi a Caso” hanno realizzato uno spot molto significativo, uno spot contro l’abbandono degli animali dal titolo: “Non abbandonare il tuo migliore amico”. Eccolo