Le regioni del Sud e in parte quelle del medio Adriatico risentiranno di correnti progressivamente più fredde, ma poco umide, da nord o da nord est, provenienti dai Balcani. Il calo delle temperature sarà più sensibile tra i giorni 29 e 30, poi a fine anno l’afflusso di aria fredda si indebolirà ovunque. Negli ultimi giorni del 2016, vede l’attuale anticiclone sempre più proteso verso le alte latitudini, fino al sud della Scandinavia, in una configurazione utile per indirizzare lungo il suo margine orientale aria gelida di origine artica verso i Balcani e la Turchia. Anche l’Italia vedrà, rispetto al periodo natalizio, un generale calo termico che risulterà più sensibile sulle regioni centrali adriatiche e su quelle meridionali con temperature che tra il 29 e il 30 faranno registrare valori di diversi gradi al di sotto delle medie stagionali; al Centrosud il raffreddamento sarà accentuato da moderati o forti venti da nord (Tramontana) o nordest (Grecale). Sul medio Adriatico e al Sud il brusco e sensibile calo delle temperature sarà accompagnato da poche precipitazioni che saranno nevose fino a quote molto basse. Si prospetta una notte di Capodanno tranquilla da un punto di vista meteorologico: la nottata sarà serena e con venti deboli in quasi tutta Italia ma con il rischio di un po’ di nebbie al Nord tra la pianura padana e le coste adriatiche e il freddo ancora pungente nelle regioni meridionali anche se in attenuazione rispetto ai giorni precedenti. Anche per il primo giorno del nuovo anno il tempo si prospetta bello con venti deboli e temperature invernali normali per il periodo.
Successivamente, tra il 2 e il 3 di gennaio, assisteremo a un cambio della circolazione. Un’onda di bassa pressione associata ad aria più fredda e umida in discesa dall’Europa settentrionale eroderà da nord l’area di alta pressione raggiungendo anche il Mediterraneo centrale e l’Italia dove indugerà anche nei giorni successivi della prima settimana di gennaio. Sembra quindi molto probabile il ritorno di nubi e precipitazioni e non sono da escludersi fasi anche di marcato maltempo. L’evoluzione resta ancora molto incerta per quanto riguarda il tipo di precipitazioni (pioggia o neve) e anche la collocazione geografica e temporale delle aree di maltempo.