La raccolta dell’ uva quest’anno, segna il passo, perchè il prezzo all’origine pagato ai viticoltori è di 0, 25 € / kg, per cui i proprietari di vigneti preferiscono non raccoglierla, facendola così marcire sui tralci, per non rimetterci ulteriormente dal punto di vista economico.
Quindi, si vanifica per molti un anno intero di lavoro, per mancato introito. Come accaduto, in Val Fortore , dove in un comune i viticoltori hanno rovesciato in piazza cesti d’uva pregiata , per protestare il loro disagio. Anche i viticoltori avellinesi, sono in difficoltà per mancanza di ritiro dell’uva da parte delle aziende vinicole.
Però, quanto sta avvenendo nel comparto vinicolo, si prospetta anche in quello oleario, per altri motivi, ma sempre a danno degli olivicoltori sia di grandi aziende, che per piccoli produttori privati. Per constatare ciò, abbiamo visitato una azienda agricola del comparto oleario con sede a Flumeri, in provincia di Avellino, trattasi della Ciriaco Petrilli – Frantoio, uno dei più grandi dei tre esistenti nel paese. La Petrilli, è un’azienda di grande estensione, proprietaria di uliveti sparsi su varie aree del territorio comunale di Flumeri, con ben 9000 piante di olive e con annesso frantoio, sito nella località Serra dei Lupi, dove abbiamo incontrato il proprietario, al quale posto alcune domande sul comparto olivicultura.
E’ iniziata la campagna di raccolta delle olive, il comparto soffre la stessa crisi di quello vinicolo? “E’ iniziata un’annata difficile, per ogni tipo di prodotto, ma che noi ne stiamo vivendo la realtà nel nostro settore, il tutto dovuto a difficoltà economiche, che investe la maggior parte delle famiglie, e delle aziende della nostra comunità. La gente, ha tanta paura nello spendere, e mi riferisco anche a quei proprietari di appezzamenti di terreni con in essi piccoli uliveti, ebbene anche queste persone, capiscono che devono farsi l’approvvigionamento annuale come negli anni precedenti, ma non è più così, perchè la raccolta è onerosa e non si trova adeguata manodopera e le olive restano sugli alberi. Sono pochi coloro, che stanno raccogliendo le olive per proprio fabbisogno, altri produttori, che invece ci consegnano le olive per venderle anche a prezzi eccezionali molto bassi, non si trovano acquirenti. Per cui, una parte della la gente preferisce comprare di volta in volta al supermercato, una singola bottiglia di olio, perchè hanno paura del caro vita, dovuto ai costi dell’energia, del riscaldamento e degli acquisti in genere, e per questo motivo, il nostro comparto avrà quest’anno vita difficile”.
Da quanto da lei detto, dobbiamo dedurre, che non c’è corrispondenza tra il prodotto maturato e la domanda di acquisto ? “ Effettivamente non c’è corrispondenza tra prodotto maturato sulle piante e la domanda di acquisto. Anche noi, come azienda con oltre 9000 piante di olive, che stiamo raccogliendo da oltre una settimana, tramutandole in olio. Che però stiviamo , appunto per mancanza di acquirenti, aspettando tempi più favorevoli.
Dal punto di vista del costo energetico del frantoio per la molitura delle olive, come vi fate fronte? ” Noi non sappiamo alla fine della campagna per la molitura delle olive, quale sarà il costo sostenuto a causa dell’aumento della elettricità, al costo dell’acqua necessaria, perchè ogni giorno ci sono aumenti di ogni genere che siamo costretti a tamponare. Questa è la realtà, e il costo sostenuto sarà solo al consuntivo, per cui non ci aspettiamo nessun aiuto pubblico , anche perchè, l’agricoltura in Campania è sempre in sofferenza “.
Una realtà, veramente difficile per vinicoltori, olivicoltori e l’agricoltura in genere.
Carmine Martino