Un breve accenno a Montaguto è d’uopo, perchè è un piccolo paese di circa 400 abitanti situato al confine con la Puglia, a cui si arriva risalendo la strada provinciale SP 26, dalla valle del Cervaro. Esso, è uno dei tanti borghi antichi dell’ Irpinia, soggetti però allo spopolamento, ma la cui bellezza rimane fissa nel tempo. E, nei giorni estivi dai suoi 730 metri di altitudine, si può ammirare la bellezza della sottostante valle del Cervaro, dei monti Dauni e fino a spaziare sul tavoliere delle Puglie. Per Montaguto, ieri 13 novembre è stata una serata culturale di spessore, che ha coinvolto non solo gli abitanti del paese, ma anche, persone e rappresentanti delle istituzioni dei paesi del circondario, sia arianese che pugliese.
La manifestazione, è iniziata con i saluti di Marcello Zecchino (Sindaco di Montaguto) a cui ha fatto seguito una interessante e meticolosa analisi sui partiti politici e della politica fatta da Anndrea Covotta autore del libro. Covotta è un noto giornalista irpino, e il suo libro è uno studio degli eventi politici più importanti della storia italiana e dei maggiori personaggi che hanno dominato lo scenario politico del dopoguerra fino ai giorni nostri.
Con Covotta, abbiamo scambiato alcune domande: la politica dei partiti del dopoguerra, come la Democrazia Cristiana, era fatta di mediazione, può sintetizzarla?
“ Io parto dal presupposto che l’ Italia del dopoguerra , una Italia che era uscita distrutta dalle macerie, era a terra proprio fiscale, e la classe dirigente che aveva combattuto il fascismo sia all’interno che all’esterno dell’Italia ha ricostruito questo paese. e, questi sono i costruttori degli equilibri politici. Perché equilibri politici? Perché hanno accompagnato i processi sociale ed economici del paese e hanno instaurato la vera democrazia repubblicana del paese Quindi, i personaggi come De Gasperi, come Moro, come Fanfani e anche i loro interlocutori privilegiati ad esempio Nenni con il centrosinistra, o come Berlinguer al tempo della solidarietà nazionale”.
Come si coniuga questo, nel contesto attuale in cui viviamo? “Purtroppo i partiti ideologici che abbiamo conosciuto allora, oggi non ci sono più. Con la caduta del muro di Berlino è completamente cambiata la geografia politica parlamentare, e, oggi, ai partiti si sono sostituite troppe leadership. E, le troppe leadership non aiutano certamente, una democrazia parlamentare di sostanza dell’apporto dei partiti “.
Può il suo libro essere di riferimento alle nuove generazioni? “Io credo, che non solo il mio testo, ma approcciarsi a queste grandi personalità, vivere questo momento che tutti abbiamo vissuto, anche chi l’ha letto e chi lo ha vissuto direttamente perché successo tanti anni fa, aiuta certamente le nuove generazioni a credere di più nella politica. Perché, la politica non è solo interesse o affarismo. La politica è un bene comune e aiutare gli altri e noi dobbiamo riscoprire il meglio della politica.
Covotta, come lui ha più volte affermato nel corso del convegno, non è uno storico, ma un cronista che ha saputo contestualizzare, periodi storici che l’ Italia ha attraversato dal dopoguerra, sia in Italia che in campo Internazionale.
Carmine Martino