Con soddisfazione apprendiamo la decisione della maggioranza di accogliere la nostra richiesta, lanciata circa 2 settimane, di aumentare le ore di apertura al pubblico dell’Ufficio tributi dopo i disservizi procurati ai cittadini.
A seguito delle affermazioni del Vicesindaco, Martino della Bella, ci tocca, però, ribadire alcuni dati precisati dal Gruppo Sarà Bella nella seduta del Consiglio comunale del 16 ottobre scorso.
Le anomalie riscontrate e segnalate da numerosi cittadini non riguardano l’IMU sulla seconda abitazione (come afferma il Vicesindaco), né tanto meno la mini IMU (differenza tra aliquota locale e nazionale riguardante le prime case non le seconde), in quanto nel nostro Comune relativamente alle prime case non vi è stato fino al 2013 alcun aumento dell’aliquota.
Le difformità riscontrate negli avvisi fatti recapitare a diversi montefortesi riguardano principalmente due tipologie di errori: prime case che da un anno all’altro diventano inspiegabilmente seconde case e pertinenze che vengono slegate dalla prima abitazione e per tale ragione, in entrambi i casi, soggette all’IMU anche nell’anno 2013.
L’aumento dell’aliquota sulle seconde case, a cui fa riferimento della Bella, perciò, è tutt’altra storia: non riguarda le lamentele dei cittadini registrate in questi giorni ed evidenziate dai sottoscritti nella scorsa seduta di Consiglio comunale.
Se di errori vogliamo parlare, non riusciamo a spiegarci come delle abitazioni/pertinenze, che sono sempre risultate come prima abitazione, siano divenute, proprio nell’anno in cui è stata abolita l’IMU (2013), seconde case. Quest’errore comporta la modifica dei dati inseriti sulla piattaforma che è alla base del procedimento di accertamento (determinazione imposte che i cittadini devono pagare).
A questo punto ci chiediamo: se i cittadini in questione non hanno inoltrato all’Ente cambi di residenza, in ragione di cosa sono state apportate modifiche alla banca dati? Perché diverse prime case si sono “trasformate” in seconde case ? Perché alcune pertinenze sono state staccate dall’abitazione principale ? Il Vicesindaco ci parla di “limite fisiologico di errore di calcolo del 10/15%”, gli facciamo sapere che, per quanto ci riguarda, questa sua affermazione è una “perculata”: si esternalizza un servizio per renderlo più efficiente e si paga per tutelare i cittadini non per procurargli grattacapi e disservizi.
Il problema c’è, è evidente e va affrontato, il Vicesindaco non può limitarsi a puntare il dito contro le amministrazioni precedenti per una convenzione stipulata nel 2015. La convenzione è valida fino al 2020, ma non è un testo sacro intoccabile e, se vi sono problemi/disservizi oggettivi, un’amministrazione seria ha il dovere di agire e con coraggio. I cittadini a giugno 2016 hanno eletto nuovi amministratori affinché si impegnassero a definire problematiche rimaste irrisolte da tempo e a porre rimedio agli errori fatti in passato, non certo per sentire Sindaco e Assessori lamentarsi delle precedenti amministrazioni ogni qualvolta c’è una questione da affrontare.
Inoltre, la questione non si ferma alle 1300 cartelle emesse, ma ha ripercussioni anche sul bilancio.
Le entrate accertate in questo modo balordo permettono di spendere di più nell’immediato, ma divengono residui attivi alla fine dell’anno in cui sono stati accertati e iscritti a bilancio. Residui attivi, però, alquanto virtuali che contribuiscono a formare un risultato di amministrazione in parte fantasioso che, essendo alla base del Bilancio preventivo dell’anno successivo, finisce per falsare anche quest’ultimo.
Nel Consiglio comunale del 16 ottobre c.a., infatti, la maggioranza degli “alzatori di mano” (coloro che alzano sempre la mano senza proferire parola alcuna), ha approvato compatta una variazione al bilancio triennale 2018/2020 prevedendo maggiori entrate per oltre €800.000,00. Di questa somma circa €625.000,00 sono costituiti proprio dalla voce “Evasori IMU 2013”. Anche se non tutta la somma indicata è stata impegnata, le entrate virtuali finiscono con l’ingessare il bilancio comunale perché comportano un aumento della quota da accantonare ogni anno nel FCDE (che, detto in parole povere, è fondo costituito dalle somme che i comuni devono mettere da parte, una “garanzia”, per coprire i potenziali “buchi” che verranno a crearsi per quella parte di spesa finanziata con entrate che molto probabilmente non si riscuoteranno mai). La quota da accantonare, infatti, viene calcolata tenendo conto, tra l’altro, proprio del divario tra incassi e accertamenti (entrate iscritte in bilancio e quelle realmente incassate): la media del rapporto tra incassi e accertamenti per ciascuna tipologia di entrata relativa agli ultimi 5 esercizi (anni).
Quanto evidenziato finirà per peggiorare un bilancio già in affanno e che riscontra notevoli difficoltà anche solo per finanziare il servizio di trasporto scolastico.
Questo ragionamento ha, però, un senso per un’amministrazione che si pone l’ambizioso obiettivo di stravolgere, con scelte coraggiose, la situazione comatosa in cui versa il nostro Ente. Cade, invece, quando l’unico obiettivo che si persegue è il “tirare a campare”, utile esclusivamente a tutelare per altri 2 o 3 anni un posticino al sole e una piccola rendita di potere fine a se stesso. Saremmo, perciò, grati al Vicesindaco se in futuro ci desse delucidazioni in merito all’obiettivo che unitamente alla sua maggioranza persegue e nel frattempo la finisse di perculare quegli stessi cittadini che con le tasse finanziano lo stipendio che lui e i suoi colleghi riscuotono ogni mese.
I Consiglieri del Gruppo consiliare “Sarà Bella”
Dott. Salvo Meli
Dott.ssa Katia Renzulli