Di seguito comunicato stampa dell’amministrazione comunale di Monteforte Irpino:
“Le dichiarazioni dell’opposizione prima e dopo il Consiglio Comunale del 11 dicembre scorso – che fanno il paio con quelle del Revisore – che stranamente interviene nel dibattito politico – meritano senz’altro una replica, visto che si adombrano in capo alla maggioranza responsabilità di varia natura che deriverebbero dall’approvazione del bilancio di previsione 2023/2025.
La verità è che con l’approvazione del documento contabile in questione, la maggioranza ha tenuto un comportamento assolutamente trasparente, dando evidenza della situazione di squilibrio ed assumendosi la responsabilità politica di dare all’Ente la possibilità di accedere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art. 243 bis TUEL, procedura che la maggioranza ha deliberato di avviare unitamente alla richiesta di accesso al fondo di rotazione.
Va inoltre precisato che lo schema di bilancio licenziato dal Consiglio è quello risultante dalla approvazione di due emendamenti: il primo diretto ad appostare nella parte vincolata del bilancio i fondi pari ad oltre 8.000.000 € stanziati dal Governo a seguito del riconoscimento della stato di emergenza per l’alluvione ed assegnati dalla Regione con decreto successivo all’approvazione dello schema di bilancio di previsione in Giunta, che saranno a breve investiti in lavori necessari alla mitigazione del rischio idrogeologico; il secondo finalizzato a eliminare dalle entrate correnti il fondo di rotazione per sostituirlo con la previsione di pari importo di Euro 1.840.000, determinata da maggiori entrate e minori uscite, e con questo accogliendo il rilievo principale del Revisore.
Giova infine evidenziare che la condizione di squilibrio finanziario che ci ha indotto a deliberare il ricorso alla procedura di cui all’art. 243 bis, nell’attesa di conoscere le risultanze del rendiconto consuntivo 2022 da cui emergerà l’effettiva consistenza del disavanzo da ripianare, non è, come l’opposizione vuole sostenere, conseguenza del nostro cattivo operare.
Sul punto va innanzitutto ricordato che l’organo politico svolge una mera funzione di indirizzo della spesa, non ha alcun potere nel determinare le risorse che si possono spendere. Molto invece abbiamo fatto in questi anni in termini di lotta all’evasione, riduzione delle spese non necessarie ad assicurare i servizi e le funzioni essenziali dell’Ente. Stiamo lavorando ad un serio piano di gestione e di alienazione dei beni comunali dopo aver investito, con finanziamenti pubblici che abbiamo ottenuto grazie all’operatività degli uffici, sulla loro valorizzazione.
La verità è che abbiamo ereditato sin dalla prima consiliatura una situazione di deficitarietà strutturale, con il peso di un disavanzo tecnico di circa 12 milioni di euro, che ci costringerà fino al 2046 a garantire, come fino ad oggi abbiamo garantito, la copertura di una rata annuale di rientro dal disavanzo di Euro 415.000,00.
Va senza dire che tale situazione pregressa ha ingessato la capacità di spesa dell’Ente, così che ci si è mossi in questi anni su un delicato equilibrio, che si è incrinato allorché il Covid prima e la guerra poi hanno inciso sui flussi in entrata ed in uscita, visto che la normativa emergenziale ha bloccato per oltre un anno e mezzo l’attività di riscossione coattiva delle entrate e la duplicazione dei costi energetici ha reso e renderà necessario il reperimento di risorse aggiuntive di bilancio.
Questa la fotografia della realtà, al di là dei titoli sensazionalistici.”