“L’amministrazione comunale di Monteforte guidata da Costantino Giordano traballa. I numeri per presentare la sfiducia c’erano tutti ma Chiara Motta eletta con il Movimento 5 Stelle ferrea oppositrice fino a qualche giorno fa della stessa amministrazione con questo atto praticamente ne diventa parte integrante, facendo una giravolta a 360 gradi. Motta ha scelto di non sottoscrivere le dimissioni in massa facendo venire meno i numeri utili per ritornare al voto anticipato”. Sulla questione Giovanni Russo, consigliere comunale di opposizione continua spiegando: “La mia scelta di entrare direttamente in minoranza è stata un atto politico dovuto rispetto alla valutazione che ho potuto fare circa l’operato della giunta Giordano . Ora, è del tutto evidente che la scelta di Chiara Motta di salvare Giordano non ha nessun fondamento di natura politica. Come è evidente che si configura come una connivenza rispetto alle scellerate linee amministrative attuate dalla maggioranza Giordano. Il
perche’ dovrà spiegarlo ai suoi elettori del movimento, alla sua compagna di viaggio de Cunzo e a tutti coloro che da perfetta estranea le hanno permesso di sedere in consiglio proprio per contrastare l attuale maggioranza. Non esiste consigliere di opposizione nella storia politica italiana che, di fronte alla possibilità di ribaltare le sorti del paese, rinunci! Anzi presta il fianco alla maggioranza condividendo di fatto la loro scelta di elargire incarichi ad amici e parenti, sorvolare sui controlli dell’anac e approvare le modalità equivoche con cui sono stati distribuiti i fondi ministeriali. La politica è funzionale al bene della comunità non di certo ai propri interessi personali che non esistano a venir fuori di fronte a delle promesse. La nostra comunità necessita di politici coerenti che si adoperino per il suo bene e che non si prestino a transumanze per permettere di salvaguardare le poltrone. In ultimo, non mi stupirei se la Motta votasse il bilancio nonostante in questi anni, compreso nell’ultimo consiglio di novembre non abbia esistito a contrastarlo. In siffatta situazione
sarebbe una scelta d’obbligo la sua dato che la maggioranza , per il bilancio , ha bisogno del nono voto , diversamente nella situazione di parità Giordano sarebbe costretto alla caduta”.