La scritta “MAFIOSO” accompagnava il manifesto con i candidati in corrispondenza del suo nome, del contrassegno e di alcuni candidati
Ieri sera la compagine “Montoro Democratica” ha svolto il suo comizio numero quattordici alla frazione Piano.
Tema forte della serata si è rivelato la difesa della legalità. Il primo cittadino uscente si è soffermato su quanto è accaduto nelle prime ore del pomeriggio, quando diverse scritte ingiuriose, con la dicitura “Mafioso”, sono state riscontrate all’altezza dei manifesti riportanti tutti i candidati in corsa al Comune di Montoro. Nello specifico, tale termine era posto in corrispondenza del nome Mario Bianchino, del contrassegno appartenente alla lista a suo sostegno “Montoro Democratica”, nonché di fianco al nome di qualcuno tra i suoi aspiranti consiglieri. L’argomento è sopraggiunto mentre Bianchino discorreva sugli intenti “restaurativi” presenti negli avversari: “… siccome io non ho mai temuto nessuno, anche rispetto alle cose che stanno facendo, losche, nei miei confronti, io sono stato uno che la legalità l’ha praticata e si è battuto rischiando personalmente in tutti i momenti, in maniera molto determinata, senza guardare cosa potesse succedere per sé e per la sua famiglia. Quindi non intimorite nessuno, non fate impressione a nessuno con queste scritte murarie. Ebbene non è, cari amici, un fatto che voglio portare all’attenzione della comunità solamente perché gli altri facciano la stessa cosa. È strano però che questo avvenga nel momento in cui c’è una competizione elettorale. E ‘grave però che si ripete nei confronti del sottoscritto e dell’intera lista nel momento in cui c’è un antagonismo politico. Perché debbono avvenire queste cose? A che cosa sono ascrivibili questi comportamenti, che io ho detto sono squalidi delinquentucci, da quattro soldi, non fanno paura a nessuno. Ho denunciato sì, io faccio le denunce, non ci sono problemi, ma le denunce le faccio contro i malfattori, contro queste persone squallide, io non faccio denunce per il gusto di farle”. Ha poi aggiunto che l’Arma dei Carabinieri è prontamente intervenuta, relazionando sull’intero accaduto, a cui esprime la piena fiducia affinché vengano individuati gli autori di tali scritte.
Altro argomento chiave è poi stato la tutela dell’ambiente, nella sua interezza. Prima questione affrontata a pochi giorni dall’insediamento – ha affermato Bianchino – è stata l’inquinamento delle falde per il tetracloroetilene, a cui si era associata la penuria idrica dovuta all’abbassamento nel livello delle falde che servivano le sorgenti di Cassano Irpino. Primo passo compiuto è stato la classificazione del problema da fatto tecnico a fatto di protezione civile, portando la questione all’interessamento di ulteriori organi e alla creazione di un tavolo permanente in Prefettura. Tale criticità è stata poi risolta con l’installazione del filtro a carboni attivi sui pozzi montoresi di Chiusa e Sant’Eustachio. Proprio nelle aree circostanti ai pozzi si realizzerà la bonifica, attraverso un finanziamento da 850mila euro erogato dalla Regione Campania alla società gestore dei pozzi. In tale discorso, viene menzionata la messa in sicurezza della località Parrelle, dopo le intense piogge del settembre 2017, quando consistente materiale era venuto giù dal monte Salto, indebolito dai devastanti incendi di quell’estate. Tale operazione si è basata sulla messa in sicurezza della località Arenara tramite tecniche di ingegneria naturalistica. Proprio tale area e il già menzionato monte saranno oggetto dell’installazione di un bypass – nei progetti della squadra – per la definitiva messa in sicurezza, specie per gli abitanti di Piano più a monte, nonché sarà definitivamente messo in sicurezza anche Vallone San Benedetto tra Piano e Figlioli.
Un ulteriore capitolo della serata è stato riservato al PUC. Sul tema, Bianchino ha replicato a quanti lo avevano accusato di aver redatto il documento in ritardo. Allora coglie l’occasione per spiegare che si sono dovuti aggiornare tutti gli aspetti cartografici e non dell’ex Montoro Superiore, rimasti fermi al 1997. In più, sono stati preparati tutta una serie di documenti preliminari, anche se non necessari, affinché il piano venisse fuori al meglio: piano di zonizzazione acustica e delle aree protette, valutazione ambientale strategica, carta dell’uso del suolo, valutazione dell’incidenza e numerosi altri. A questi si sono aggiunti diversi incontri pubblici, svolti alle frazioni Torchiati, Banzano e Piano. Inoltre, replica alle accuse relative all’inserimento della cementificazione selvaggia tra le linee guida. A riguardo, viene affermato che la stessa si limita a quanto predisposto dal piano territoriale di coordinamento provinciale. Nello specifico del piano montorese, ci si muoverà verso il recupero dei tessuti edificati esistenti; il riuso delle aree per le costruzioni dismesse o sottoutilizzate nonché il completamento e la densificazione di tessuti esistenti, attualmente a bassa densità. Tali azioni, logicamente, saranno tutte regolate dal meccanismo della perequazione urbanistica; di conseguenza, non si arriverà alla creazione di quartieri dormitorio, contrariamente a quanto avvenuto in alcuni Comuni vicini. Altre linee guida del documento sono poi la sicurezza stradale; la realizzazione di impianti sportivi; nuovi standard pubblici; nuove aree verdi, quindi decoro urbano.
Tra i progetti futuri citati, molta attenzione è stata dedicata a quanto ruota attorno al mondo delle ferrovie. In particolare, Vincenzo Pecoraro ha parlato di come si stanno avviando i lavori per l’elettrificazione della tratta Salerno-Avellino-Benevento, che porterà alla riduzione dei tempi di percorrenza. Una volta realizzato ciò – a detta del sindaco uscente – il Comune agirà per il ripristino delle fermate lungo le stazioni montoresi in pianta stabile. Proprio una delle stazioni, ovvero quella di Piano, è stata ufficialmente concessa da Rfi in comodato d’uso gratuito al Comune solo qualche giorno fa. A detta di Bianchino, il proposito per l’area è renderlo un punto d’accoglienza con punto ristoro, attraverso il quale qualche giovane della comunità può trovare la sua opportunità occupazionale. Ulteriori intenti di cui si è parlato, sono stati l’installazione, per ora provvisoria ma già richiesta in via definitiva – a detta di Paola Guarino – di uno sportello di consulenza per diversamente disabili sulle potenziali opportunità offerte loro dalla legislazione vigente.
Altro momento chiave della conversazione si è rivelato poi lo sviluppo. Per Guglielmo Lepre, un’idea dell’amministrazione è la realizzazione di un’area fieristica di interesse regionale, in modo che le imprese dispongano di una vetrina permanente a tal livello, specie nel comparto agro-alimentare, così come di fiere aggiuntive, incentrate su diversi ambiti economici. Invece, Stefania Montefusco teorizza la formulazione di percorsi turistici di qualità, in collaborazione con scuole e associazioni locali, tesi prima alla scoperta e poi alla conoscenza del territorio, puntando in special modo su centri storici e santuari.
Un ulteriore ma tradizionale momento topico della serata sono stati gli attacchi ai candidati rivali. A riguardo, Giovanni Gaeta ha esposto una critica piuttosto fattuale, ossia su come non sia stato fatto valere il criterio demografico per creare un’unica direzione degli uffici amministrativi scolastici, in modo da garantire maggiore vicinanza al comparto scuola, in particolare a Montoro Sud. Invece, Guglielmo Lepre ha evidenziato in maniera netta la contraddizione ideologica di chi, sempre schierato a sinistra, si sta ritrovando a fungere da stampella alla destra tipicamente conservatrice, durante una competizione elettorale, dove si ritrovano schierati rivali, rappresentanti della restaurazione e del malgoverno, contro la squadra uscente, portatrice del futuro.