Ieri sera, durante i comizi della lista “Montoro Democratica”, il primo cittadino uscente Mario Bianchino ha approfondito la questione dei cosiddetti candidati “incompatibili”. A riguardo, ha affermato che per un soggetto sussistono tali condizioni secondo l’ordinamento 4/2014 stilato dall’Anac, dunque sussiste incompatibilità tra carica politica e incarico di posizione organizzativa in ente locale. Qualcun altro, invece, presenta dei debiti da saldare a vantaggio del Comune di Montoro. In più, un altro soggetto presente tra le liste rivali è stato condannato per truffa e falso ai danni del Comune di Montoro. A questo punto, il primo cittadino si interroga come sia possibile affidare la guida della città a tali figure, tra alcune che, specie a Montoro Nord, si sono anche macchiate della famigerata “Incaricopoli”, oltre che non avevano mai effettuato un controllo sulla sicurezza dei plessi scolastici; oppure, avevano intentato un lodo per ottenere 15mila euro ma poi è stato pagato 1,5 milione di euro. Dunque, è evidente – a detta di Vincenzo Pecoraro – come questi personaggi si siano già dimostrati incompetenti. Ad esempio, ricordando la sua preoccupazione per la distruzione del lavoro svolto in questi cinque anni – come ha fatto anche Guglielmo Lepre – se loro avessero fatto qualcosa di importante prima non si sarebbe spostato a Piano chi frequentava la scuola primaria di Torchiati, in risposta a chi si è lamentato per lo spostamento di tale servizio a Piano. In più – ricorda – non si doveva aspettare il loro arrivo per conseguire un finanziamento da 650mila euro per la sede municipale di Torchiati, come per la pubblica illuminazione tra Torchiati e Banzano e tanto altro. Tra costoro, sono poi presenti – ha ribadito Giannattasio – anche chi ha fermato il progresso di un certo stato di cose nell’ex Montoro Superiore nel 2004, quando quattro “ragazzacci”, con la scusa del malcelato rinnovamento, sostituirono il suo compianto papà Nicola alla guida del consesso. In sostanza– ribadisce Bianchino – la loro unione punta solo al ritorno di un vecchio stato di cose, dove si è palesata una cattiva amministrazione, sotto il segno del localismo. In più – ha ricordato Lepre – l’unione è avvenuta, specie per coloro che si sono schierati sotto la lista Agorà, tradendo il loro ideale politico, di conseguenza la sinistra locale è diventata la stampella della destra più conservatrice e reazionaria. Per tale ragione – ha detto il già consigliere – non esisterà alcuna sorta di riabilitazione politica per costoro, in caso di vittoria per la squadra capeggiata da Bianchino.
La serata ha lasciato spazio anche ad ulteriori critiche indirizzate a chi si è proposto per le cariche pubbliche della città. Tra queste, è inclusa quella relativa a chi ha affermato che nulla si sia fatto. I sostenitori di tali asserzioni invece sono stati invitati a notare con attenzione i servizi installati – come hanno sostenuto a più riprese Diamante Faggiano e Paola Guarino. Altro momento di scontro è stato il focus su quanti hanno avuto da ridire sulle modalità di redazione del PUC. Sul tema, Guglielmo Lepre ha affermato che queste persone critiche non hanno mai partecipato ad alcuna riunione sull’argomento, nonostante questi nella parte bassa abbiano avuto ben nove anni cirac di tempo per prepararlo a partire da 2004 fino al 2013 Alla fine, sono stati apportati soltanto cambi di destinazione d’uso, rispetto al piano allora vigente. Per tale ragione, si era pensato di creare un complesso abitativo e di servizi sulle ceneri dell’ex pastificio Vietri, del cui progetto si erano innamorati – a suo dire – per via del teatro, nonostante avessero in seguito definito il progetto un po’bruttino. Similarmente – ha ricordato Immacolata Cipolletta – una vecchia baracca è stata trasformata in una “reggia”, con l’appoggio di tutto l’apparato dell’epoca; mentre un fabbricato rurale, poi più volte condonato, è stato realizzato.
Come ogni appuntamento elettorale, di fianco alle critiche sono coesistite anche le proposte per il futuro della città. Sul tema, Vincenzo Bruno ha ribadito il suo impegno per un piano di strumentazione urbanistica, in grado di coniugare e mettere a sistema le peculiarità della frazione Preturo, trovando il giusto equilibrio tra le culture biologiche esistenti e il polo logistico, attraverso lo sfruttamento delle varie direttrici in direzione Salerno e Avellino. In questo modo – a suo dire – si può riuscire a coniugare le tante imprese sul territorio, così da conferire la giusta funzionalità al settore logistici. L’impegno di Diamante Faggiano, invece, si incentrerà su un sostegno ancora maggiore alle politiche a sostegno del mondo scolastico, del reddito nonché del lavoro. Per Preturo, poi, Vincenzo Pecoraro annuncia una risistemazione completa dello storico Palazzo Flodiola mentre per la stessa frazione Paola Guarino vede il plesso ristrutturato della vecchia scuola elementare come un luogo dove tanti eventi si possono realizzare, creando così la possibilità di realizzare numerosi momenti, basati sulla solidarietà e sull’ aggregazione. Infine, Stefania Montefusco propone la valorizzazione delle più disparate forme culturali, quali cinema, musica e teatro, con l’impiego di risorse locali, supportate da valide forze esterne, nonché della cultura a tutto tondo tramite massicci investimenti. Di conseguenza, tale promozione – a suo dire – non si deve ridurre allo svolgimento di convegni o alla presentazione di libri.