Il 10 giugno scorso alle 4 del mattino il suo cuore ha rischiato di fermarsi per sempre. Ora, invece, dopo tre mesi una modella di 21 anni continua a vivere grazie ad un defibrillatore. Una storia a lieto fine che ha visto protagonista una giovane italo-marocchina, giunta all’ospedale di Salerno in pronto soccorso con i sintomi di una sincope, nessuno tra i medici se l’è sentita di intervenire. La 21enne, dopo aver girovagato per diverse strutture sanitarie, si è rivolta al dott. Francesco Solimene, responsabile del reparto di elettrofisiologia della clinica Montevergine di Mercogliano.
Ricoverata a febbraio scorso, dopo attenti ed accurati accertamenti, il dott. Solimene in collaborazione con la sua equipe, ha deciso di impiantarle un defibrillatore. Il mattino del 10 giugno, il cuore si è fermato, ma il defibrillatore le ha salvato la vita.”E’ la prima volta che mi capita , dice il dott. Solimene, è raro che si registri una scarica a soli 4 mesi dall’impianto. La sindrome di Brugada o morte improvvisa, è una malattia che colpisce sempre più giovani. Diagnosticata in tempo, attraverso un semplice elettrocardiogramma, può essere curata consentendo di salvare la vita a chi non sa nemmeno l’esistenza di questa malattia”. La madre della giovane, che ha trascorso il giorno del suo compleanno in clinica, (ieri 13 settembre) con un post su facebook ha raccontato la sua storia ringraziando i medici dell’Elettrofisiologia della clinica privata Montevergine. Una notizia di buona sanità per una giovanissima donna. Per lei una data tragica si è trasformata felicemente in un giorno da non dimenticare.