Grave lutto nel mondo del calcio. All’età di 84 anni, è morto Azeglio Vicini. L’ex commissario tecnico della Nazionale, famoso per aver guidato l’Italia ai Mondiali del 1990, si è spento a Brescia.
Dopo una discreta carriera da calciatore (ha indossato le casacche di Vicenza, Sampdoria e Brescia, fa il suo esordio, da allenatore, nella stagione 1967/68, proprio sulla panchina del Brescia. Non va benissimo, visto che le Rondinelle retrocedono in cadetteria.
A soli 35 anni, decide così di entrare a far parte del settore tecnico della Nazionale. Fa tanta esperienza con l’U21 (secondo posto nel 1986, finale persa, ai rigori, con la Spagna). Dopo i Mondiali del 1986, prende il posto, come CT della Nazionale, di Bearzot. Arriva fino alla semifinale ad Euro 1988. Poi, come detto, i Mondiali del 1990 in cui, in semifinale, viene beffato dall’Argentina di Maradona nella nota gara al San Paolo di Napoli. Una sconfitta che ha segnato la carriera di Vicini. Quell’Italia, con gente del calibro di Maldini, Baresi, Roby Baggio, Schillaci, quella delle Notti Magiche, sembrava potesse arrivare fino in fondo e festeggiare la vittoria del Mondiale a casa propria ma, alla fine, fu costretta ad accontentarsi del terzo posto. La sua esperienza con l’Italia si conclude nel 1991.
Curiosamente, Vicini ha consegnato la Nazionale nelle mani di Sacchi. Ha ricoperto anche il ruolo di responsabile del settore tecnico della FIGC. Persona mite, è sempre stato rispettato per il lavoro svolto da allenatore e per la sua grande onestà, sia dentro che fuori dal campo.
Nato a San Vittore di Cesena il 20 marzo del 1933, da oltre 50 anni viveva a Brescia. “Ho raggiunto un bel traguardo -disse, in occasione della festa per i suoi 80 anni- sono soddisfatto della mia vita, ho avuto momenti felici e altri meno, ho ricoperto incarichi importanti, comunque sia mi sono proprio divertito”. Ebbe un solo grande rammarico, quel mondiale giocato in Italia nel 1990, perso in semifinale con l’Argentina ai rigori, dopo aver giocato bene per tutta la manifestazione: “Avremmo meritato di vincerlo, siamo stati sfortunati. Noi non perdemmo mai sul campo, sei vittorie e un pari, e arrivammo terzi, l’Argentina fu sconfitta due volte e andò in finale con la vincitrice Germania. Però in quelle notti conquistammo gli italiani, il loro affetto fu travolgente. Infatti quell’Italia-Argentina resta una delle partite più viste in tv di tutti i tempi”, le parole riportate dall’Ansa.