Moscati a rischio collasso, arriva il subcommissario Mario Morlacco. Il prefetto di Avellino, Umberto Guidato, ha convocato, per martedì 17 settembre alle ore 10, anche referenti sindacali e il manager dell’azienda ospedaliera, Pino Rosato, per un tavolo interamente dedicato all’emergenza vissuta dalla struttura sanitaria del capoluogo, in affanno per la carenza cronica di personale. Il blocco delle nuove assunzioni e del turn over ha creato disagi insostenibili per il polo sanitario di contrada Amoretta. Cauto ottimismo per il vertice a palazzo di Governo, dal manager Rosato. «Ci auguriamo innanzitutto di superare questa fase di emergenza – spiega Rosato -. Una cosa è certa, l’incontro in prefettura è un segnale positivo. Ci auguriamo che i vertici regionali prendano atto delle criticità vissuta al Moscati. Col personale ridotto all’osso siamo davvero in una fase di grande affanno. Cercherò comunque di incontrare Caldoro prima del vertice con Guidato». Dal canto loro medici e infermieri, nei giorni scorsi, avevano annunciato di essere pronti a scendere in piazza. «Dopo anni di speranze disattese e il rischio, concreto, di vedere il nostro ospedale morire, noi non possiamo più continuare a lavorare in queste condizioni, con il personale ridotto all’osso», aveva spiegato Nicola Acone, primario dell’uo malattie infettive e referente regionale dell’Anaoo Assomed. «La situazione è arrivata a un punto di criticità senza soluzione ne punto di ritorno – precisava -. Le nuove assunzioni sono necessarie e da fare con urgenza, altrimenti il Moscati rischia di regredire, dopo anni di brillante sviluppo, ottenuto grazie ai sacrifici di chi ha lavorato senza lesinare sforzi». I reparti più a rischio accorpamento sono proprio quelli dedicati all’emergenza, dal pronto soccorso dove i medici in servizio, tra pensionamenti e trasferimenti, sono solo quattro. «La carenza di personale rischia di mettere in ginocchio il principale ospedale della provincia di Avellino – aveva denunciato con forza il numero uno del Moscati -». Il manager anche negli scorsi anni aveva già chiesto una deroga, in virtù del fatto che il Moscati ha i conti in attivo. Ma dalla Regione era arrivata l’ennesima fumata nera. Sullo sfondo i malumori del personale della struttura sanitaria ridotto all’osso, le attività ambulatoriali che rallentano e alcune che rischiano di essere sospese. La notizia di ennesime proroghe e concessioni concesse a strutture Napoli e Salerno ha innescato negli scorsi giorni una bagarre di proteste. «L’utenza è in crescita esponenziale. I tagli e riduzioni su tante altre strutture irpine si riflettono obbligatoriamente sul Moscati – spiega Rosato -. Siamo la struttura ospedaliera più complessa e articolata, e ci auguriamo che i vertici regionali analizzino con cura le nostre esigenze». «L’ospedale Moscati doveva essere un gioiello della medicina, eppure sta rischiando il collasso. Arrivare al pronto soccorso è un’impresa – dichiara Stefano Caruso, segretario provinciale dell’Ugl sanità – . Per questo chiediamo con forza al sindaco Foti: ma la bretella del pronto soccorso che doveva essere finita per novembre 2012 quando sarà possibile realizzarla? Come referenti dell’Ugl Sanità siamo pronti ad azioni clamorose per chiedere lo sblocco del turn over e per essere al fianco dei lavoratori».