«In sette anni i dipendenti del Moscati in meno sono 273. Dal 2006 il blocco del turn over ha decretato la riduzione delle risorse umane da 1714 a 1441 unità». Così il manager dell’azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati”, Giuseppe Rosato. Questi numeri dell’emergenza del polo sanitario di contrada Amoretta. Dopo le dichiarazioni dei sindacati e documento unitario siglato da Cgil, Cisl e Uil, il numero uno del Moscati precisa: «Con 50 infermieri, 11 primari, 10 tecnici di radiologia, quattro ostetriche e undici medici riusciremo a gestire l’emergenza». Il quadro dei numeri e figure professionali necessarie per gestire l’emergenza è stato reso noto dopo l’incontro in Prefettura dello scorso 17 settembre con il subcommissario alla Sanità, Mario Morlacco. Nel corso del vertice era stato chiesto un intervento che possa consentire il superamento delle criticità. Il SubCommissario aveva rassicurato i presenti ad un immediato intervento a sostegno dell’azienda attraverso l’assegnazione di 7 unità mediche e nel breve periodo, di verificare la possibilità di un incremento per le altre professionalità necessarie alla struttura. «Ci aspettavamo molto di più. L’emergenza resta – aveva detto lo stesso Rosato -. Dovremo continuare con alla mano una lista di priorità. Non escludo anche accorpamenti di reparti – aveva detto il manager -». Sulla stessa linea anche il commento dei sindacati che hanno tuonato in più di un’occasione come l’emergenza del polo sanitario sia ben più profonda. Di qui l’appello di Maro D’Acunto della Cgil al manager Rosato a chiedere più dipendenti per il Moscati. «Solo se anche Rosato farà la sua parte riusciremo davvero a salvare il nostro ospedale, che presta ogni giorno migliaia di servizi sanitari indispensabili ai cittadini».