«Senza assunzioni il Moscati muore. Aspettiamo fino a domani. Se dal Governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, non avremo risposta, scenderemo compatti in piazza». E’ l’ultimatum dei medici e infermieri pronti a manifestare per salvare la città ospedaliera di Avellino dal rischio paralisi. “Non un semplice corteo di protesta ma una manifestazione corale, alla quale saranno invitati tutti i sindaci, cittadini e referenti amministrativi e politici del territorio”, come spiega il referente regionale Anaao, Nicola Acone. Ieri mattina la nuova fumata nera da palazzo Santa Lucia. Il manager del polo sanitario di contrada Amoretta, Pino Rosato, ha richiesto nuovamente un incontro a Caldoro, ma senza ricevere alcuna risposta. «Un silenzio insopportabile – spiega il primario dell’unità operativa di malattie infettive, Acone -». Le mancate assunzioni in deroga, concesse ad altre aziende delle vicine Napoli e Salerno e negate al Moscati irpino rischiano di paralizzare reparti e attività di assistenza sanitaria. Il personale è stremato e noi dobbiamo garantire standard qualitativi e quantitativi insostenibili con un organico tanto ridotto». Una questione esplosa la scorsa settimana e che ha trovato la piena solidarietà di politici e referenti di tante associazioni irpine. Fronte comune dei consiglieri regionali irpini e anche dell’onorevole di Scelta Civica, Angelo D’Agostino, intervenuto per sollecitare i vertici regionali ad incontrare Rosato. Sergio Nappi e Antonia Ruggiero in settimana contatteranno il governatore Caldoro per mediare il caso irpino. «Nessuno può abusare in questa maniera della nostra pazienza – precisa il primario Acone -. Aspettiamo fino a domani. Non oltre. Non si tratta di un semplice problema di organici e risorse umane di una qualsivoglia azienda. In gioco c’è il futuro di una azienda sanitaria di primo livello, che dovrebbe garantire servizi essenziali e di prima necessità a migliaia di persone». Se non arrivasse alcuna risposta dai vertici regionali, Acone annuncia un vertice con il personale del Moscati per giovedì, per organizzare “una grande manifestazione di piazza da tenere ad horas entro il fine settimana”. «In bilico c’è la sopravvivenza del Moscati – spiega -. E’ tempo che la Regione faccia chiarezza. Caldoro deve farci sapere se intende far sopravvivere il Moscati, o no. Deve fare chiarezza, una volta e per tutte, se intendono assicurare un futuro ad una struttura sulla quale hanno loro stesso investito piuttosto che farlo diventare un “piccolo ospedale di provincia”. Se non ci saranno assunzioni in deroga, il manager si vedrà costretto a procedere all’accorpamento di reparti. Un balzo indietro di trenta anni, un passaggio ineludibile che negherà servizi non solo di alta specialità, ma anche prioritari come l’emergenza». Tra i reparti più in affanno, infatti, c’è proprio il pronto soccorso. «Ogni cittadini, referente politico o amministrativo è chiamato a fare la sua parte – conclude Acone -. Riempiremo il corso Vittorio Emanuele. Coinvolgeremo anche il ministro Beatrice Lorenzin. Ormai è chiaro, la Regione ci ignora».