Residui vegetali bruciati poco distante dalla zone residenziali: dopo le prime denunce e l’arresto di qualche giorno fa, altre quattro persone sono state deferite alla competente Autorità Giudiziaria perché ritenute responsabili di immissione nell’aria di fumi pericolosi nonché combustione illecita di rifiuti: nonostante il divieto decretato con provvedimento Regionale, intenzionalmente avevano appiccato il fuoco per lo smaltimento di sterpaglie e residui vegetali derivanti dalla lavorazione di propri castagneti e noccioleti.
Nell’attuale periodo di grave stato di rischio, prosegue l’azione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino per contrastare il fenomeno di incendi boschivi e della pratica dell’abbruciamento dei residui vegetali e forestali.
Tale condotta, oltre ad essere particolarmente pericolosa stante il clima torrido di questi giorni, provocava altresì un evidente senso di fastidio e molestie alle persone residenti nel comune per l’alta concentrazione di fumo nell’aria.
Nello specifico:
– in Moschiano, i Carabinieri della Stazione di Quindici, a termine di attività info-investigativa intrapresa a seguito di specifici servizi, denunciavano in stato di libertà un 40enne che all’interno del proprio fondo agricolo smaltiva illecitamente mediante abbruciamento diversi quantitativi di residui di colture agrarie da cui si propagavano fiamme che interessavano di circa 14mila mq. di castagneto, all’interno di un’area protetta classificata S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario);
– in Forino, i Carabinieri della locale Stazione, nel corso di un servizio di pattugliamento del territorio, notavano un fastidioso fumo, particolarmente denso, che ammorbava l’aria, rendendola irrespirabile. Grazie all’approfondita conoscenza del territorio, dell’ambiente e della realtà locali, i militari riuscivano dapprima ad individuare l’esatto punto in cui era stato appiccato il fuoco e, successivamente, ad indentificare i responsabili.
Alla luce degli inconfutabili elementi colpevolezza raccolti, nei confronti delle quattro persone scattava dunque la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo.