«E’ tempo di rompere il silenzio sull” ex casa di cura Parco degli Ulivi, un tempo elemento di eccellenza della radioterapia in Provincia e successivamente sede di Servizio Psichiatrico dell’ASL AV, patrimonio della stessa ASL, per la cui riattivazione non mancano progetti ed idee per trasformare questa struttura in un punto di riferimento e di funzionalità per le attività sanitarie di un territorio dove è urgente l’esigenza di avvicinare i servizi alle Comunità delle periferie, rimasti solo sulla carta, purtroppo, senza una concreta volontà di intervenire». E’ un appello diretto al Presidente della Commissione Sanità del consiglio regionale della Campania, il consigliere regionale del Partito Democratico Raffaele Topo, quello che lancia l’esponente di Italia 2050 Giuseppe Rubinaccio. E la domanda è sempre la stessa: che fine hanno fatto i progetti che aveva sollecitato l’allora Governatore della Campania Stefano Caldoro durante l’incontro avuto con il sottoscritto e gli amministratori di Moschiano e Taurano nell’aprile del 2015? Sono stati inviati? Perchè dopo un investimento di milioni di euro si lascia una cattedrale nel deserto, senza alcuna soluzione? E a proposito della vicenda, lo stesso Rubinaccio ricostruisce la vicenda per sommi capi, a partire da quello che è avvenuto, anzi, non è avvenuto: « A proposito nel dicembre 2012 il dott. Florio ex Direttore dell’ASL di Avellino ha presentato un progetto di riqualificazione che destinava questa struttura all’accoglienza di pazienti con patologie neurodegenerative. Da allora più nulla. Nel 2004 non c’è ancora il progetto, che intanto, proprio a seguito dell’acquisto da parte della Regione della struttura sanitaria, ha cambiato ragione sociale. Non più per il Distretto di Lauro, quello in Via Remondini, ma per la nuova sede, quella di Moschiano. La Regione Campania riesce ad ottenere comunque una proroga da parte del Ministero della Salute, con l’intervento di Bassolino presso il Ministro Turco. In pochi mesi viene elaborato il progetto (quello su cui tra l’altro è stata anche intentata un’azione legale da parte dei tecnici incaricati di elaborare il piano di ristrutturazione e di recupero dell’edificio ndr). ». E sulla vicenda, denuncia l’esponente di Italia 2050: «Come al solito gli amministratori del Vallo attendono che altrove si prendano le decisioni. A parte le folcloristiche ed elettoralistiche manifestazioni organizzate prima sotto la sede della Giunta a Palazzo Santa Lucia e dopo incatenandosi davanti alla struttura e scatenando l’ira degli ex dipendenti, che quando avevano bisogno della solidarietà degli amministratori, tanti gli stessi dell’epoca, si ritrovarono da soli. Per questo è necessario che arrivi una risposta. Non solo quella della magistratura, che è stata investita del danno erariale circa la vicenda, ma anche da chi amministra. E visto che i livelli locali sono insensibili, ben venga l’intervento della Regione Campania».