Ciao uagliò!
Così ti salutavo. Proprio ragazzino frequentavi casa mia,amico di mio figlio. Da poco una grossa tragedia aveva attraversato la tua vita. La tua mamma era scomparsa. In prossimità della tua prima comunione. Ti esortammo alla consacrazione, lo stesso. Ti fummo vicini. Organizzammo la cerimonia. Alla buona,ma aveva tanto di fiato familiare. Giocavamo,talvolta, a calcio nello spazio del garage, giù casa mia. Noi tre. Sfruttavi la tua stazza,stavi in porta. Difficile bucarti. Ricordo,in un tuo intervento hai travolto tutto e tutti. Mi figlio a terra,aveva subito una frattura. Scappasti via. Paura e lacrime. Più tardi venni a casa tua,da te. Impiegai una serata per tranquillizzarti. Non avevi colpa. Era accaduto e basta. Ti invitai ,ancora, da noi. Sei tornato e ritornato. Ho cercato di offrirti un surrogato, un tentativo, di tenerezza. Meritavi tutto. Per la tua soggezione, la tua timidezza. Mi hai ringraziato mille volte. Con il silenzio. Ma io ti capivo. Sempre. Nel corso degli anni non ti ho mai abbandonato. No,non ho sensi di colpa. Ti chiedevo, ogni volta, come stai? E tu mi sorridevi. Poche parole,tanta complicità. Una mattina, eri seduto al bar. Avevi una sigaretta tra le mani. ” ti fa male” ,ancora un sorriso, esplicativo. Mi facesti capire che ti aiutava. Poi iniziasti a rivolgerti, improvvisamente, con il “voi”. Perché? Siamo amici, ti dissi di continuare ad avere,con me,un rapporto amicale! Allora, mio Jonathan, mi hai,forse inconsapevolmente, impartito una lezione di vita. Grande. Mi spiegasti che tu non avresti dimenticato, mai, chi ti era stato accanto. Aiutato. Dato una mano. Perciò, avresti avuto tutto il rispetto possibile. Sorrisi,per scacciare le lacrime, e ti dissi che,prima o poi, avresti lavorato per me, con me. L’avrei coinvolto in un progetto da avviare. Rispondesti: presente. Ora non puoi più. Maledizione! Negli ultimi tempi in nostri incontri erano più radi. Ma ho incontrato tuo fratello, Antony. La mia vicinanza a te,per interposta persona. Stamattina ho letto di te. Ho perso entusiasmo ed aspettative. Sono ovattato nei pensieri. Rifiuto la realtà. Non saprei a chi appellare la colpa della tua dipartita. Ma non è corretto, però! Ripenso ad Antony,ora solo. Ha contato i suoi lutti in una manciata di anni. In fila,mamma papà e te! Che sfizio c’è? Come è possibile? Aiutiamolo. Subito! Si faccia qualcosa. Non lo si lascia così. Basta avversità. Cancelliamogli la cattiva stella.
A Dio Jonathan! Amico mio. Eri saggio in un mondo ostile. Resterai nei racconti di tutti. Ti penserò. Ti ricorderò. Anche se provassi a negarlo, so che sei e resterai accanto a noi. Figlio di Mugnano del Cardinale, ora prendi la tua strada…
Enzo Pecorelli