Le offese e gli scempi delle aree montane e collinari sono un esercizio sempre più praticato e diffuso, nel territorio intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio. Un fenomeno di malcostume generalizzato che non viene scalfito e neppure lambito dall’indignazione per la sensibilità ferita di quanti vivono l’ ambiente, la sua tutela e valorizzazione integrale come basilari fattori d’identità paesaggistica e naturalistica che s’intreccia con la storia e la quotidianità sociale delle comunità locali.
E’ un’indignazione, che ha armi di latta spuntate per una lotta impari e una partita persa in partenza. Una situazione, che lascia sovranamente inerti e indifferenti le Istituzioni che preferiscono atteggiarsi con irridenti vezzi come le tre scimmiette della favola: una non vede, l’altra non sente e l’ altra ancora tace. E, invece, possono fare ben più dei cittadini indignati, disponendo di uomini e mezzi dedicati per competenze, funzioni e autorevolezza loro conferite dalla legge, con cui praticare costanti attività di prevenzione e contrasto alle criticità prodotte da quanti usano il patrimonio pubblico e di generale interesse, quali sono le aree montane e collinari, come “cosa propria” da oltraggiare a mano franca. Un bene comune da manomettere a proprio “piacimento” e da utilizzare per l’abbandono sistematico di rifiuti nocivi e pericolosi, scorie di attività industriali, materiali ingombranti, per non dire dell’ormai “normale e consolidata” pratica dei tagli abusivi di pregiate specie arboree nei boschi di proprietà pubblica.
Ed ecco un mini-spaccato, parte minima della realtà ben più frastagliata di scempi assortiti che feriscono paesaggio e natura. Lo raccontano le foto del Vallone di San Michele e di Campimma, nei territori di Mugnano del Cardinale e di Baiano, tra i materiali abbandonati fanno mostra di sé spezzoni di lastre di eternit particolarmente pericolosi e nocivi per la vivibilità. Uno scenario che per il Vallone di San Michele è “disegnato” su suoli del patrimonio pubblico, mentre per Campimma– frazione del territorio comunale di Baiano– il sito di discarica ricade, per quel ch’è dato di conoscere, in un’area di proprietà privata.