La Corte di appello di Napoli ha confermato la sentenza con la quale i giudici del Tribunale di Avellino avevano condannato a cinque anni, per tentato omicidio, G.F., 54enne di Mugnano. Per lui anche il risarcimento in favore della parte civile: si tratta del nipote, un 30enne di Avella.
La vicenda risale all’agosto 2016, quando l’imputato, secondo quanto emerso in fase d’indagine e poi confermato durante il processo di primo grado, ha aggredito il vicino di casa con due colpi di mannaia. Uno al centro della fronte e un altro all’altezza dello zigomo. La vittima fu trovata dai carabinieri della Compagnia di Baiano sanguinante e in stato di shock. I militari avevano fermato lo zio della vittima, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo aveva provato a disfarsi della mannaia poi recuperata dai militari. In primo grado come in secondo grado di giudizio la difesa della parte offesa ha ripercorso quei momenti di terrore, durante i quali la vittima aveva temuto di morire. Ha chiarito come il litigio alla base dell’aggressione fosse avvenuto per futili motivi che mai avrebbero potuto giustificare una simile reazione. Decisive anche le testimonianze rese dai carabinieri di Mugnano che avevano soccorso la vittima e fermato il 54enne. I magistrati napoletani hanno così ribadito la decisione dei giudici del tribunale di Avellino condannando l’imputato.