Nel giorno in cui il rettore del Santuario di Santa Filomena di Mugnano del Cardinale, don Giovanni Braschi è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, già programmato dopo il suo primo ricovero avvenuto alla fine dell’anno scorso, viene pubblicato l’ultimo suo lavoro: “la Tomba di Filomena tra scienze e fede”. Questa pubblicazione chiude un ciclo di quarant’anni di impegni per il santuario spesi tutti per la causa Filomeniana. Si spera che tutto quanto riportato in questa pubblicazione possa essere di valido sostegno alla devozione dei fedeli. I tre centri scientifici di fama nazionale: opificio delle pietre dure e laboratorio di restauro di Firenze, il centro universitario degli studi di Milano-Bicocca, il consorzio interuniversitario per lo sviluppo dei sistemi a grande interfase a cui sono stati affidati i reperti archeologici della tomba di S. Filomena per le analisi scientifiche, hanno unanimemente sentenziato, definitivamente, che la tomba di Filomena è del periodo delle persecuzioni e quindi (150-250 D.C.). I tre laterizi che sigillavano la tomba, disposti in maniera errata, non sono mai stati riutilizzati ed infine il vasetto trovato nella tomba ha contenuto sangue. Siccome le tre tegole hanno sigillato il corpo di Filomena, la cui devozione si è diffusa in tutto il mondo ed è stata anche compatrona del Regno delle due Sicilie e siccome nel 1961 un decreto della Sacra Congregazione dei riti dichiarava l’inesistenza di quest’arma santa, queste tegole, questi laterizi hanno spinto l’uomo di fede e l’uomo di scienze al dialogo e le conclusi noi spazzano via ogni incertezza.”