(Riceviamo e pubblichiamo) Innanzitutto, è doveroso prendere le distanze dall’autore dell’articolo apparso, il 24 u.s., su un giornale on line locale in cui viene rivolta nel titolo un’accusa FALSA e GRAVE agli abitanti di Via P. Togliatti, i quali non hanno mai affermato di non voler più abitare ed andar via dalla strada intitolata all’Illustre Togliatti.
L’intento è CHIARO: discreditare, provocare, seminare zizzania e surriscaldare gli animi in una discussione sulla legittima proposta presentata al Comune che può e deve essere affrontata nell’alveo della pacatezza, del sano confronto e soprattutto della correttezza e della veridicità delle affermazioni.
INVITO pertanto, l’autore di quell’articolo a VERGOGNARSI e chiedere PUBBLICAMENTE SCUSA agli incolpevoli cittadini di Via P. Togliatti per un’accusa ripeto falsa e grave.
Ma veniamo ai fatti!!!!
A beneficio dei meno informati, ritengo utile e doveroso ricostruire le fasi salienti della questione in epigrafe, richiamando da un lato le motivazioni di fondo dell’istanza, e indicando dall’altro l’iter amministrativo per perfezionare l’accoglimento dell’istanza.
Orbene il 24 Agosto 2018, quindi, ben otto mesi fa, il sottoscritto – primo firmatario dell’istanza – facendosi interprete di un sentimento comune della quasi totalità degli abitanti di Via Togliatti, avanzò al Comune istanza di variazione dell’indirizzo in parola, come risulta da protocollo.
La petizione fu accompagnata da un elenco di firme, come già detto, di residenti alla stessa via.
Ritengo poco opportuno richiamare i motivi che hanno guidato la scelta della compianta scrittrice Fallaci, sia perché sono stati ampiamente indicati sull’istanza, sia per non offendere l’intelligenza di chi legge che, da persona di cultura, non ha certamente bisogno delle mie argomentazioni per conoscere il grande valore della Fallaci.
La petizione viene inclusa, però, per la discussione e delibera nella seduta del Consiglio Comunale (punto 2) del 20/4/2019 alle ore 17,00 in prima convocazione ed alle ore 10,00 del 23/4/2019 in seconda convocazione.
Cosa prevede la normativa: <<Il Prefetto autorizza l’attribuzione della denominazione a nuove strade, piazze o altri luoghi pubblici e la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l’apposizione di targhe e monumenti commemorativi, sentito il parere della Deputazione di Storia Patria … A tal fine l’Amministrazione comunale deve presentare un’istanza allegando la delibera della Giunta comunale concernente l’oggetto della richiesta, la planimetria dell’area territoriale interessata ed il curriculum vitae della persona alla quale si intende dedicare la strada che, di norma, deve essere deceduta da almeno dieci anni.>>
Riferimenti per gli addetti ai lavori:
R.D.L. 10 maggio 1923, n. 1158, convertito dalla legge 17 aprile 1925, n. 473
Legge 23 giugno 1927, n. 1188
D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223, articolo 41
D.lgs.Vo 18 agosto 2000, n. 267, art. 48
Circolare n. 10 del Ministero dell’Interno in data 8 marzo 1991
Decreto del Ministro dell’Interno, datato 25 settembre 1992.
A questo punto, in un contesto amministrativo ordinato, efficiente ed a conoscenza della legge si sarebbe dovute applicare le norme che regolano la materia; cioè la Giunta altro non avrebbe dovuto fare che assumere la delibera e procedere secondo quanto previsto.
Purtroppo, nel nostro pur splendido Paese, siamo maestri nel complicare le cose semplici, invece di dedicare i nostri sforzi alla soluzione di problemi veri che affliggono la comunità, siamo bravissimi a perdere tempo dietro pretestuosi argomenti, scomodando addirittura i Padri fondatori della nostra Costituzione.
La decisione, infatti, per l’approvazione della proposta è stata però rinviata, in attesa di un approfondito, quanto autorevole e qualificato parere di una commissione toponomastica (non si capisce se già esistente o da nominare “ad hoc”), immediatamente ed urgentemente investita dell’importantissima e prioritaria problematica.
Tale pilatesca decisione è stata presa da un Consiglio, in cui la maggioranza si è appiattita sull’indicazione di qualche “disinformato” rappresentante di minoranza e o, forse, preoccupata, dal negativo impatto sull’opinione pubblica di una sterile nota pubblicata sull’importante pagina Facebook di <<Sei di Mugnano del Cardinale se….>> o, ancor di piu’, da qualche minaccia di ricorso ad un probabile referendum sul nulla.
La nota facebook riporta le preoccupazioni di un non meglio precisato Sig. Antonio.
Costui, trovandosi in un contesto di servizi comunali impeccabili (pare che l’assenza di pecche, carenze, lacune o disfunzioni gli consentano di fissare l’attenzione solo su questa problematica), si dice <<molto preoccupato da alcune indiscrezioni che parlerebbero della modifica della denominazione di una strada storica del nostro Comune, Via Palmiro Togliatti, per fini di carattere puramente ideologico e senza alcuna reale esigenza pratica>>.
Vale la pena, pertanto, di soffermarsi sulle motivazioni non tanto larvate che farebbero sottendere come la nostra istanza sia stata avanzata per:
- fini ideologici
- senza alcuna reale esigenza pratica.
Sul primo punto: basta leggere la proposta per comprendere facilmente l’insussistenza dell’accusa. Osservo, inoltre, che la medesima istanza è stata di recente accolta nel Comune di Arezzo, ove il 14/1/2019 un tratto di strada è stato intitolato alla Sig.ra Fallaci. Alla cerimonia di ufficializzazione della variazione era presente il senatore Riccardo Nencini (segretario nazionale del Partito Socialista Italiano), già Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti nella passata legislatura, il quale, nell’occasione, ha testualmente proferito: “La città ha fatto la cosa giusta”. Non potendo, quindi, accusare l’eminente Senatore di allineamento politico particolarmente avverso all’On. Togliatti, e visto che (forse) la cultura è universale e non risponde a fini ideologi, è altamente probabile che il sig. Antonio e qualche “improvvisato” consigliere, non siano tanto contrari alla Sig.ra Fallaci, quanto proprio loro ideologicamente schierati.
Sul secondo punto: sono stupito nel leggere poi di come l’intitolazione di vie, piazze ed altri luoghi aperti al pubblico debba poi rispondere a: <<reali esigenze pratiche>>.
Ebbene devo confessare la mia ignoranza; ringrazio il sig. Antonio per avermi fatto accorgere di questa esigenza pratica. Forse se invece di: Via Oriana Fallaci fosse stata avanzata l’istanza di trasformazione in Via Po’ non ci sarebbero stati problemi e, ravvisando questa volta innegabili esigenze pratiche, non solo il sig. Antonio non avrebbe avuto nulla da ridire ma, forse, anche il Consiglio Comunale sarebbe stato più solerte.
CONCLUSIONI
Certo dispiace per l’occasione persa, speriamo che il Sindaco ed una maggioranza piu’ coesa, se veramente convinti, come peraltro lasciato intendere, possano davvero accogliere la proposta nel rispetto sacro dei cittadini proponenti, tenendo conto della bontà delle intenzioni e della nobiltà del fine e non delle fasulle e misere argomentazioni contro.
Non si tratta soltanto di sostituire tabelle o di sposare, o meglio, contrastare ideologie come ipotizzato da tale Sig. Antonio e da qualche compiacente sobillatore di minoranza.
Si tratta di cambiare registro. Di essere concreti ed efficienti. Di concentrarsi su problemi reali. Di dare prova al corpo elettorale di aver effettuato la scelta giusta.
Per questo auspico concretezza e proficuo lavoro in favore delle vere esigenze dei cittadini.
Giovanni Balbi