“ E’ decisamente positivo il bilancio sociale della seconda edizione del Premio “Galante Colucci” per il conferimento dei “Mai d’Argento”- ha dichiarato Stefano Guerriero, il presidente dell’Associazione “Maio di Santo Stefano” promotrice della manifestazione in collaborazione con il Circolo socio-culturale “L’Incontro”- sia per il livello qualitativo della partecipazione dei ragazzi e delle ragazze del Scuole del territorio, sia per il supporto delle dirigenze scolastiche, di cui sono titolari il professore Vincenzo Serpico e la professoressa Luigia Conte, e dei docenti che sono stati coinvolti con fattivo impegno. A tutti un caldo ringraziamento- ha concluso Guerriero– per il modo con cui hanno interpretato e fanno vivere il rapporto tra la Scuola e il territorio”.
“Era opportuno superare il giro di boa della seconda edizione del Concorso di idee per l’assegnazione dei “Mai d’Argento”, dando la necessaria continuità all’iniziativa- hanno affermato con comune e condivisa valutazione,Stefano De Laurentiis e Gennaro Casoria, attivi promotori del “Colucci” insieme con Franco Montuori e Antonio Guerriero– e le risposte attese sono arrivate. Importante è far crescere e diffondere il significato del Concorso, di cui sono protagoniste le giovani generazioni e le Istituzioni scolastiche, per la conoscenza e valorizzazione dell’identità sociale e culturale del territorio, andando oltre i localismi”.
“Il lavoro fatto nelle Scuole, per onorare il Premio “Galante Colucci” al meglio possibile dell’espressione qualitativa- ha dichiarato il professore Enrico Stago, segretario della Commissione giudicante, presieduta dal preside Antonio Rega, e segretario del Circolo “L’Incontro”-è stato encomiabile, dando risalto all’interazione tra Scuola e territorio, ben evidenziata già a novembre scorso nella presentazione ufficiale del Concorso nell’Auditorium della Scuola media “Parini” dai dirigenti del “Giovanni XXIII” e del “Manzoni”, il professore Vincenzo Serpico e la professoressa Luigia Conte. Le condizioni per ben proseguire ormai sono chiare ed evidenti, specie per le valenze inclusive e intergenerazionali che ispirano il “Colucci”.
Il sigillo alla cerimonia della premiazione svoltasi nell’Auditorium del plesso di Scuiola elementare “Camillo Renzi”, a Mugnano del Cardinale, è stato impresso dalla lettura della composizione poetica intitolata “ ‘O spurtellaro” –il cestaio- con la fine dizione dell’autrice Paola Miele, diretta conoscitrice sia della dura fatica della raccolta delle fascine nel bosco “Arciano”, che facevano la nonna per parte paterna, Filumena ‘a Mugnanese, e la zia Carmela fin dalla fanciullezza, sia della lavorazione con cui si confezionavano ceste, “sporte”, “sportelle”, “connole”, “panarielli” e via seguendo.Paola Miele, già funzionaria dell’Ufficio distrettuale dell’Inps di Nola, è autrice che interpreta con passione e sincerità il sentire comune della gente semplice. Ecco il testo poetico, ch’è rappresenta un atto d’omaggio al lavoro, anzi alla fatica, di tante generazioni di cestai che per oltre un secolo hanno lavorato sono stati “imprenditori di se stessi”, sbarcando il lunario con grande dignità e intenso decoro sociale, negli oltre 150 laboratori artigianali di Baiano, Sperone, Mugnano del Cardinale, Sirignano e Avella.
‘O lignammo ‘int’ ‘o furno cuceva…
‘a ronda passava…
E ‘o vallo nunn’ ancora cantava.
A sera tarde e ‘a matina ambressa
‘ncoppa a ‘na siggiulella…
Cu ‘a forza d’ ‘e vracce e d’ ‘e diente
Se faceva ‘o mestiere.
Nu cagno ‘e curtielle, curtellacce,
raspe e ffilatore
pe’ ffernì cu “ordere”…
“carusà”, “ammanecà”,
“’ncurrià”, “cosere”, e “varrià”,
“sporte” e “spurtune”,
“connole” e “cunnuline”,
“panare”, “fescene” e “spaselle”.
‘A puteca d’ ‘o spurtellaro…
‘nu muntone ‘e scisciule…
‘e criature ca pazziavano…
‘e guagliune ca se ‘mparavano.
‘Na pruvvista ‘e lignamme…
‘o sordo ca s’abbuscava.
Quantu tiempo è passato…
Ogne cosa è cagnata.
Quantu suonno perduto…
Pe’ ‘nu mestiere fernuto.
‘O spurtellaro…
Sta ancora aspettanno ‘o guaglione!
PAOLA MIELE