“Il 23 novembre 1980 un terremoto distrusse la mia Irpinia colpendo un’area di oltre 17.000 chilometri quadrati. Furono 90 secondi di terrore che rasero al suolo interi centri abitati. Veloce e massiccia fu la risposta del Corpo Nazionale
che mobilitò 4.259 vigili del fuoco, 1.101 automezzi e 4 elicotteri. Ancora oggi la ferita è profonda, e ogni 23 novembre, da 42 anni la mia mente torna a quella domenica, alle notti passate in macchina, alla tragica contabilità dei morti, alla difficoltà di tornare ad una vita normale. La vera tragedia sarebbe dimenticare, e noi non dimentichiamo quelle 2.735 vittime della tragedia. La memoria è un valore fondamentale.
Lo rimarco oggi ricordando anche il grande senso di comunità di quei giorni: un sentimento forte.
Con l’auspicio che il progresso tecnologico garantisca sempre maggiormente la sicurezza delle nostre case”.