L’affondo della consigliera regionale: “Un’ora di attesa al telefono per prenotare un esame salvavita, così De Luca spalanca le porte ai privati”
“L’ultima beffa del governatore De Luca, sulla pelle e sulla vita dei cittadini della Campania, è la finta riapertura delle prestazioni ambulatoriali. Le testimonianze drammatiche che sto raccogliendo in questi giorni sono l’ennesima riprova che in Campania il diritto alla salute è negato. Basti pensare che per eseguire una tac al Cardarelli, il più grande e attrezzato ospedale del Mezzogiorno, bisognerà attendere il mese di aprile. 120 giorni per un esame che potrebbe evidenziare una patologia oncologica che, se non curata in tempo, potrebbe essere letale per chi ne soffre”. È la denuncia della consigliera regionale Maria Muscarà. “Prenotazioni – prosegue Muscarà nella sua nota – che in assenza di un Cup unico regionale, vanno effettuate al telefono, con un’attesa media che supera anche un’ora, sempre se prima non cada la linea. Risultato? Per curarsi in Campania, se hai disponibilità economiche, devi rivolgerti al privato. Dunque, la finta riapertura degli ambulatori per tutte le prestazioni non è altro che un portone spalancato ai privati, così da metterli a tacere dopo il pasticcio del ricalcolo mensile dei tetti di spesa, che sono andati già esauriti prima della metà del mese di gennaio”.