Sarà Nando De Napoli a chiudere la trilogia di eventi promossi da Dentice Pantaleone al circolo della stampa di Avellino, un’avventura cominciata il 6 Agosto con la mostra “ Ingegni e Congegni” la bellissima presentazione del nuovo brand Pantaleon parfum nel giorno delle stelle cadenti e infine il grande evento dedicato all’Avellino calcio ricordando il glorioso passato del club irpino per un decennio protagonista nel campionato di serie A.
Biografia: Fernando De Napoli, detto Nando (Chiusanodi San Domenico, 15 marzo 1964) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, coordinatore tecnico del settore giovanile dell’Avellino. Mediano di rottura, all’occorrenza, esterno di centrocampo, è stato tra i migliori interpreti del ruolo negli anni 80. Cresciuto nell’Avellino, dopo il Mondiale del 1986 passò al Napoli di Diego Armando Maradona ritagliandosi un ruolo di assoluto protagonista. I tifosi irpini lo soprannominarono “Rambo” vista la capigliatura, lo spirito battagliero e la grinta messa in campo. Cresce nelle giovanili della Mirgia di Mercogliano. Dopo una stagione al Rimini, allenato da Arrigo Sacchi, passa all’Avellino, esordendo in Serie A nel 1983. Nel 1986 viene ceduto al Napoli per 5,8 miliardi di lire. Qui vince due scudetti, rispettivamente nel 1986-87 e nel 1989-90, una Coppa Italia nel 1986-87, una Coppa UEFA nel 1988-89 e una Supercoppa italiana nel 1990. Gioca a fianco di Salvatore Bagni, restando a Napoli fino al 1992. Passato al Milan per 6,5 miliardi di lire, in rossonero vince altri due scudetti (1992-93 e 1993-94) e una UEFA Champions League (1993-94), collezionando tuttavia solo 9 presenze in Serie A nel suo biennio a Milano. Nel 1994 si trasferisce quindi in prestito alla Reggiana. L’ottima stagione personale in Emilia, nonostante la retrocessione dei granata in Serie B, gli vale la chiamata di Giovanni Trapattoni al Cagliari. In rossoblù una serie di problemi fisici non gli permettono però di scendere in campo, sicché nel mercato di riparazione di ottobre i sardi ricedono il calciatore proprio alla Reggiana, club dove chiude la carriera nel 1997. Esordisce in nazionale l’11 maggio 1986, a ventidue anni, entrando al posto di Ancelotti all’inizio del secondo tempo della partita amichevole Italia-Cina (2-0) disputata allo stadio San Paolo di Napoli. Viene quindi inserito dal CT Enzo Bearzot nella lista dei convocati per il campionato del mondo 1986 in Messico, dove viene schierato come titolare nelle quattro partite disputate dall’Italia, che viene eliminata agli ottavi dalla Francia.
Nella successiva gestione di Azeglio Vicini si conferma come titolare, e il 10 giugno 1987 realizza il suo unico gol in nazionale, nella gara amichevole vinta per 3-1 contro
Sarà Nando De Napoli a chiudere la trilogia di eventi promossi da Dentice Pantaleone al circolo della stampa di Avellino, un’avventura cominciata il 6 Agosto con la mostra “ Ingegni e Congegni” la bellissima presentazione del nuovo brand Pantaleon parfum nel giorno delle stelle cadenti e infine il grande evento dedicato all’Avellino calcio ricordando il glorioso passato del club irpino per un decennio protagonista nel campionato di serie A.
Biografia: Fernando De Napoli, detto Nando (Chiusanodi San Domenico, 15 marzo 1964) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, coordinatore tecnico del settore giovanile dell’Avellino. Mediano di rottura, all’occorrenza, esterno di centrocampo, è stato tra i migliori interpreti del ruolo negli anni 80. Cresciuto nell’Avellino, dopo il Mondiale del 1986 passò al Napoli di Diego Armando Maradona ritagliandosi un ruolo di assoluto protagonista. I tifosi irpini lo soprannominarono “Rambo” vista la capigliatura, lo spirito battagliero e la grinta messa in campo. Cresce nelle giovanili della Mirgia di Mercogliano. Dopo una stagione al Rimini, allenato da Arrigo Sacchi, passa all’Avellino, esordendo in Serie A nel 1983. Nel 1986 viene ceduto al Napoli per 5,8 miliardi di lire. Qui vince due scudetti, rispettivamente nel 1986-87 e nel 1989-90, una Coppa Italia nel 1986-87, una Coppa UEFA nel 1988-89 e una Supercoppa italiana nel 1990. Gioca a fianco di Salvatore Bagni, restando a Napoli fino al 1992. Passato al Milan per 6,5 miliardi di lire, in rossonero vince altri due scudetti (1992-93 e 1993-94) e una UEFA Champions League (1993-94), collezionando tuttavia solo 9 presenze in Serie A nel suo biennio a Milano. Nel 1994 si trasferisce quindi in prestito alla Reggiana. L’ottima stagione personale in Emilia, nonostante la retrocessione dei granata in Serie B, gli vale la chiamata di Giovanni Trapattoni al Cagliari. In rossoblù una serie di problemi fisici non gli permettono però di scendere in campo, sicché nel mercato di riparazione di ottobre i sardi ricedono il calciatore proprio alla Reggiana, club dove chiude la carriera nel 1997. Esordisce in nazionale l’11 maggio 1986, a ventidue anni, entrando al posto di Ancelotti all’inizio del secondo tempo della partita amichevole Italia-Cina (2-0) disputata allo stadio San Paolo di Napoli. Viene quindi inserito dal CT Enzo Bearzot nella lista dei convocati per il campionato del mondo 1986 in Messico, dove viene schierato come titolare nelle quattro partite disputate dall’Italia, che viene eliminata agli ottavi dalla Francia.
Nella successiva gestione di Azeglio Vicini si conferma come titolare, e il 10 giugno 1987 realizza il suo unico gol in nazionale, nella gara amichevole vinta per 3-1 contro l’Argentina a Zurigo. Prende parte al campionato europeo 1988 in Germania Ovest, dove gli Azzurri raggiungono la semifinale, e al campionato del mondo 1990, giocato in casa, chiuso al terzo posto.
Con l’arrivo del nuovo CT Arrigo Sacchi trova meno spazio, e ottiene la sua ultima presenza in nazionale il 25 marzo 1992, nella partita amichevole vinta per 1-0 contro la Germania a Torino. Ha vestito per 54 volte la maglia azzurra, segnando 1 gol.
È l’unico giocatore dell’Avellino ad aver disputato un Mondiale di calcio con la nazionale italiana.
Al termine della sua carriera da calciatore, rimane alla Reggiana rivestendo il ruolo di team manager fino al giorno del fallimento della squadra emiliana, nel 2005. In seguito lascia il mondo del calcio e diventa proprietario, insieme a un altro socio, di un’enoteca a Vergato. Dalla stagione 2021-2022 diventa coordinatore tecnico del settore giovanile dell’Avellino. (biografia estratta dal web) a Zurigo. Prende parte al campionato europeo 1988 in Germania Ovest, dove gli Azzurri raggiungono la semifinale, e al campionato del mondo 1990, giocato in casa, chiuso al terzo posto.
Con l’arrivo del nuovo CT Arrigo Sacchi trova meno spazio, e ottiene la sua ultima presenza in nazionale il 25 marzo 1992, nella partita amichevole vinta per 1-0 contro la Germania a Torino. Ha vestito per 54 volte la maglia azzurra, segnando 1 gol.
È l’unico giocatore dell’Avellino ad aver disputato un Mondiale di calcio con la nazionale italiana.
Al termine della sua carriera da calciatore, rimane alla Reggiana rivestendo il ruolo di team manager fino al giorno del fallimento della squadra emiliana, nel 2005. In seguito lascia il mondo del calcio e diventa proprietario, insieme a un altro socio, di un’enoteca a Vergato. Dalla stagione 2021-2022 diventa coordinatore tecnico del settore giovanile dell’Avellino. (biografia estratta dal web)