L’imprenditore Gaetano Pozone: «Dopo aver vissuto il Covid ho aperto un nuovo bar in piazza dei Martiri»
«Ho provato il Covid sulla mia pelle – afferma l’imprenditore napoletano Gaetano Pozone – sono stato malissimo, ricoverato all’ospedale Cotugno per tantissimi giorni, ho davvero visto la morte con gli occhi. Ora spero solamente che questo brutto periodo passi, innanzitutto per la salute di ognuno di noi. Spero che più persone possibile possono salvarsi da questo bruttissimo male. Questa malattia mi ha toccato nel profondo».
È questa la testimonianza di Gaetano Pozone, giovane imprenditore, che con il fratello Salvatore ha tre bar sul territorio cittadino.
«Non ti arrendere mai, neanche quando la fatica si fa sentire, quando sbagli ed inciampi, quando i tuoi occhi bruciano, o i tuoi sforzi sembrano non sortire risultati. Questo mi ripetevo alla vigilia dell’apertura del mio primo bar». L’ultimo bar in ordine cronologico si chiama “’Na tazzulella”, si trova in piazza dei Martiri a Napoli, accanto alla libreria “La Feltrinelli”, ed è stata inaugurata in seno alla difficilissima crisi Covid. «Appena uscito dall’ospedale è stato il mio primo pensiero – prosegue Pozone – mi sono detto: “Sono stato miracolato dopo essere stato colpito da questo micidiale virus. Ora devo dare a me stesso e alla mia famiglia un segno tangibile della mia vitalità. Ed ecco che abbiamo così deciso di aprire “’Na tazzulella”».
«Circa 8 anni fa io e mio fratello Salvatore abbiamo aperto il “Bar Mexico” al corso Umberto, un locale che ci ha dato, e continua a darci, tantissime soddisfazioni. Dal primo giorno abbiamo lavorato sempre con grande tenacia e fermezza. Io e mio fratello Salvatore siamo partiti da zero, eravamo baristi, ma allo stesso tempo eravamo stanchi di porre medaglie sui baveri degli altri. Ci siamo quindi decisi ad aprire un qualcosa di nostro. Dopo quello di corso Umberto, un grande successo dovuto soprattutto al mondo delle vicine sedi universitarie, siamo passati al “Tabacchi e caffè” di via Depretis». Per Gaetano e Salvatore Pozone in realtà il lavoro è il fulcro. Disporre degli strumenti e dell’allenamento giusto per realizzare ciò che desideravano ardentemente è stata la svolta. Ascoltando la vivacità delle parole di Gaetano sulla gratitudine e il benessere personale non si può esser che ottimisti.
«Siamo stati due pazzi io e Salvatore, abbiamo fatto appello a tutte le nostre risorse. Il “fil rouge” è stato quello di essere sempre ottimisti e di lavorare a 360° senza porsi mai limiti né riserve». E allora è proprio vero che se ci si mette d’impegno, sacrificio e duro lavoro si può realizzare quasi tutto. E dopo tanto dare- ora la fortuna ha qualcosa da restituire ai due fratelli che, partendo dal nulla, hanno costruito qualcosa di bello che li unisce. «Abbiamo iniziato a lavorare quando avevamo 15 anni – prosegue Gaetano Pozone – e il lavoro è stato sempre e comunque la costante. Veniamo da un quartiere estremamente difficile, non abbiamo studiato però abbiamo sempre creduto nei sani valori del lavoro. Questo c’ha portato a bei risultati, i nostri locali sono stati sempre ben frequentati e grazie a questo, nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo, abbiamo deciso di darci un’ulteriore possibilità di crescita con il locale aperto accanto alla libreria “La Feltrinelli” di piazza dei Martiri. Pensiamo che all’indomani dell’emergenza sanitaria tutto possa tornare come prima».