Rincaro dei biglietti e continui disagi dei trasporti pubblici: questi i motivi alla base del Flash mob di domani, ore 10, organizzato dagli studenti di Napoli in segno di protesta. Dalla pagina evento creata per l’occasione su Facebook “Flash mob per Circumvesuviana, Circumflegrea e Cumana”, si legge che la manifestazione è stata organizzata “Per protestare contro i rincari dei biglietti. E soprattutto per chiedere maggior servizi: più corse, più treni e meno attese. Vi aspettiamo tutti a manifestare con noi”.
In Piazza Dante a Napoli ci sarà la protesta dei pendolari che ogni giorno si spostano nell’area vesuviana, e non solo, ormai stufi dei continui disagi che si protraggono da diversi anni.”“Puntiamo ad essere tantissimi. È necessario fare sentire la nostra voce, soprattutto dopo il rincaro dei biglietti” spiega una delle promotrici Agnese Anisi Cinque di Quarto. I disagi delle linee circumvesuviane e dell’ Ente Autonomo Volturno – Eav, sono confermati dal rapporto stilato, come ogni anno, da Legambiente, che colloca ” la linea Circumflegrea-Cumana tra le peggiori tratte ferroviarie d’Italia per qualità del servizio”.
Anche il sindacato OR.S.A. Autoferro-TPL, in una nota stampa, ha comunicato che domani prenderà parte alla manifestazione “per protestare sia contro i rincari dei titoli di viaggio, che per manifestare a favore del Trasporto Pubblico Locale”. E aderisce all’iniziativa dicendosi “da sempre in prima fila per mettere in luce le contraddizioni della classe politica e dirigenziale della Regione e delle aziende di trasporto. Già denunciavamo che l’introduzione dei nuovi biglietti avrebbe nascosto un aumento dei prezzi a fronte di un servizio sempre scadente, mentre seguendo le direttive dell’assessorato ai Trasporti e dell’Acam, l’Eav si appresta a cambiare gli orari delle corse dei treni, attuando lo “scenario zero” con la chiusura di alcune tratte e la rarefazione dei treni su altre. Quindi, a fronte di un biglietto aumentato, di una diminuzione del tempo di utilizzo dei ticket, prepariamoci anche ad una diminuzione delle corse treni, il tutto in uno scenario di profonda crisi e con una fortissima richiesta di mobilità da parte dei cittadini e dei lavoratori che non possono più sostenere il costo del trasferimento da casa e lavoro con la propria auto, e in una regione ad altissima vocazione turistica, che potrebbe avere proprio nel potenziamento del trasporto pubblico il “volano” per il rilancio dell’economia. La politica regionale si dimostra sempre più sorda e miope per quelli che sono i reali bisogni della popolazione e allora non ci resta che cercare in tutti i modi ed in tutte le sedi di far sentire la nostra voce per mettere finalmente i responsabili di questo sfascio di fronte alle loro contraddizioni e al loro fallimento”.