Negli ultimi 15 anni la realtà calcistica del Napoli si è confermata sui più alti livelli del panorama nazionale e non solo. Fu proprio con l’inizio della prima gestione di Walter Mazzarri che gli azzurri hanno iniziato col mettere i bastoni tra le ruote alle big della Serie A, centrando sempre la qualificazione alle competizioni europee e cominciando a portare a casa anche qualche trofeo, su tutti la Coppa Italia. Il sogno dei tifosi partenopei è ovviamente quello di essere protagonisti soprattutto in Champions League, così da diffondere il nome della loro città in tutto il mondo e sperare di affermarsi anche in ambito internazionale. Ad oggi il Napoli vanta 11 partecipazioni tra Coppa dei Campioni e Champions. Come intuibile, la prima risale al 1987, cioè l’anno in cui gli azzurri vinsero per la prima volta lo scudetto, garantendosi l’accesso al massimo torneo continentale.
Nella seconda metà di settembre il Napoli affrontò per 2 volte il Real Madrid. Allora la Coppa dei Campioni prevedeva da subito un tabellone ad eliminazione diretta con 32 squadre e gli azzurri furono abbinati agli spagnoli già ai sedicesimi di finale. La gara di andata giocata in terra iberica terminò 2-0 per i blancos, mentre a Fuorigrotta il risultato fu di 1-1 di fronte ad oltre 80.000 spettatori. Uno score insufficiente per proseguire l’avventura europea. Quell’edizione fu poi vinta dal PSV e il Napoli dovette attendere il 1990 per tornare a dire la sua nella competizione. Quella volta, però, ai sedicesimi capitò un’avversaria molto più abbordabile, vale a dire l’Újpest, battuto 3-0 in casa con tanto di doppietta di Diego Armando Maradona e 0-2 in Ungheria. A cavallo tra fine ottobre e inizio novembre fu la volta degli ottavi di finale, che videro gli azzurri opposti ai russi dello Spartak Mosca. Entrambi i confronti terminarono a reti inviolate e furono necessari i calci di rigore per decretare il passaggio del turno, conquistato dallo Spartak per 5-3.
Con l’addio di Maradona e la successiva crisi societaria il Napoli ha finito col navigare spesso e volentieri tra i campionati minori e all’alba del terzo millennio vedere il ciuccio volare in Europa era di fatto un’utopia. Nel frattempo la Coppa dei Campioni si era trasformata nella Champions League, con un format totalmente stravolto, che contemplava anche eventuali turni di qualificazione e una ricca fase a gironi. A Mazzarri sono voluti meno di 2 anni per riportare il Napoli in alto: grazie al terzo posto guadagnato nella Serie A 2010/2011 i partenopei poterono finalmente tornare sul più grande palcoscenico continentale a distanza di 21 anni. Il sorteggio dei gruppi non fu benevolo: di fronte a Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal pensare di arrivare almeno secondi per andare agli ottavi era dura, ma gli spagnoli finirono col lasciare campo libero a tutte le avversarie e i partenopei riuscirono a beffare gli inglesi piazzandosi alle spalle dei tedeschi.
Nella gara di andata degli ottavi di finale il Napoli incontrò al San Paolo il Chelsea, battuto per 3-1. In molti ricordano anche l’occasione sprecata da Christian Maggio, che di testa mancò per poco il 4-1 che probabilmente avrebbe archiviato il passaggio ai quarti. Invece, nei giorni seguenti successe di tutto: i Blues esonerarono Villas-Boas puntando su Roberto Di Matteo e al ritorno il Chelsea riuscì a portare gli azzurri ai supplementari, segnando poi il gol del definitivo 4-1. Ironia della sorte, furono proprio gli inglesi a vincere quell’edizione della Champions, tra l’altro per la prima volta nella loro storia.
Molto più sfortunata è stata invece l’esperienza della stagione 2023/2014, con Rafa Benitez in panchina. Al Napoli non bastò concludere la fase a gironi della Champions con 12 punti a pari merito con Arsenal e Borussia Dortmund, perché gli azzurri furono penalizzati dalla classifica avulsa e furono retrocessi in Europa League. Si tratta ancora oggi dell’unico caso di una squadra eliminata con così tanti punti. Nell’annata successiva, poi, i partenopei uscirono nel turno di qualificazione per mano dell’Athletic Bilbao, che a Napoli pareggiò per 1-1 per poi trionfare in casa per 3-1. Solo nel 2016/2017 gli azzurri tornarono a vedere la fase a gironi e pur arrivando primi nel gruppo furono particolarmente iellati nel sorteggio degli ottavi, che li affiancò al Real Madrid, vittorioso per 3-1 in entrambi i confronti. Sia nel 2017 sia nel 2018, invece, l’avventura del Napoli in Champions si concluse alla fase a gironi. Nel 2020 si sono rivisti finalmente gli ottavi, ma stavolta fu il Barcellona a sbarrare la strada.
La stagione 2022/2023, che ha consacrato il Napoli con la vittoria dello scudetto, è stata speciale anche perché per la prima volta questa squadra è arrivata ai quarti di finale di Champions League. I ragazzi di Luciano Spalletti sono arrivati primi nel girone davanti a Liverpool, Rangers e Ajax, per poi eliminare l’Eintracht Francoforte agli ottavi con uno 0-2 in trasferta e un 3-0 in casa. Nel turno successivo, però, si fece valere la maggiore esperienza e tradizione del Milan, che vinse 1-0 a San Siro per poi pareggiare per 1-1 a Fuorigrotta. Oggi il Napoli è ancora in piena corsa per l’accesso alla fase ad eliminazione diretta della Champions. Secondo le quote vincente della Champions Leaguela formazione ora guidata da Mazzarri non è certamente nella lista delle grandi favorite, ma ha buone chance di ripetere l’exploit dello scorso anno. Il sogno di De Laurentiis è quello di giungere almeno in semifinale…