Nel segno di Insigne, bocciato da Ventura e rilanciato in grande stile da Maurizio Sarri. Lorenzo è una scheggia impazzita, un folletto imprendibile che consuma la sua vendetta, dopo le due panchine nel playoff Mondiale, dentro un primo tempo formidabile: segna sul filo del fuorigioco grazie all’aiuto della Var, colpisce un palo con un rasoterra micidiale, esalta le qualità di Donnarumma con una mezza palombella da applausi. Una condanna per il Milan a cui ha segnato 6 volte in dieci partite.
Senza Insigne l’Italia ha perso la possibilità del viaggio in Russia. Con Insigne il Napoli allunga il passo e lancia, nel migliore dei modi, la lunga volata verso lo scudetto di Natale. In attesa della risposta della Juve, la capolista è prima con quattro punti di vantaggio. Una squadra meno scintillante, ma più pratica, forse pronta per lo scudetto. Il Milan, che aveva vinto le ultime due trasferte con Chievo e Sassuolo, china la testa e perde un altro scontro diretto, il sesto della stagione. Con le squadre che gli stanno davanti in classifica, il risultato è sempre lo stesso. Il quarto posto Champions è un miraggio. Ma non è questa la partita per rimettere in discussione Montella. (f. Corriere della Sera)