Si è concluso oggi il primo convegno di Chirurgia Robotica Live organizzato dall’Istituto dei Tumori di Napoli “Pascale” e da “Congredi”, a cura del Direttore S.C. di Urologia, Dr. Sisto Perdonà, con la partecipazione di oltre 100 tra specialisti, medici, operatori del settore, e la partecipazione del Prof. Michele Gallucci dell’ospedale “Regina Elena” di Roma. Il Dr. Sisto Perdonà ha tirato le somme concludendo che l’adozione della chirurgia robotica garantisce una positiva e immediata ricaduta sul Servizio sanitario nazionale, con obiettivi particolarmente attraenti:
• il progresso e l’estensione della chirurgia mini-invasiva e degli esiti favorevoli ad essa correlata ad applicazioni chirurgiche ancora confinate alla chirurgia tradizionale;
• la crescita di una nuova classe di chirurghi preparati a recepire i prossimi sviluppi e progressi della chirurgia e delle sue tecniche più avanzate;
• il farsi strada della telemedicina e dell’esecuzione a distanza di tecniche chirurgiche sofisticate;
• l’utilizzo della tecnologia a scopo formativo per l’acquisizione di un gruppo regionale di chirurghi altamente specializzati e per la realizzazione di una “scuola” di chirurgia robotica di riferimento. La chirurgia robotica, pur essendo ancora clinicamente immatura, può essere considerata una tecnica sufficientemente promettente da supportare un programma di formazione finalizzato alla preparazione di un team regionale di chirurghi sul quale investire per i prossimi sviluppi della chirurgia mini-invasiva.
Nel corso del 2013 sono stati compiuti circa 130 interventi chirurgici con la tecnologia robotica “DaVinci”, superato ampiamente l’obiettivo dell’Istituto “Pascale” di Napoli di compiere circa 100 interventi chirurgici, con enorme soddisfazione per la dirigenza ospedaliera. L’esportazione del modello organizzativo del Pascale avverrà attraverso la realizzazione della rete oncologica regionale che, deve favorire l’integrazione delle diverse competenze su di un piano di pari dignità tra le strutture di coordinamento della rete, gli ospedali periferici ed il territorio. Alla luce di tutto ciò, l’assistenza al paziente oncologico viene garantita in tutta la regione dalla rete oncologica, che si basa sulla condivisione delle esperienze tra le strutture e sulla fornitura di attività di servizio che consentono di rispondere a tutte le necessità attraverso l’integrazione delle diverse competenze presenti nell’ambito regionale.
Presupposto fondamentale affinché venga attuata la rete oncologica è l’acquisizione di tecnologie altamente innovative da mettere a disposizione delle altre strutture regionali in un programma operativo di economie di scala, che consenta l’utilizzo di una apparecchiatura per più soggetti, in primis tra IRCCS e Aziende Ospedaliere Regionali.