Sabato 11 Dicembre 2021 si è svolta la diciassettesima edizione della Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso da AMACI con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, dedicato alla promozione e alla scoperta dell’arte del nostro tempo. Un evento di portata nazionale ed internazionale che ancora una volta ha visto protagonista anche la nostra Regione.
In occasione della Giornata del Contemporaneo è stato riaperto al pubblico il Museo del Novecento a Napoli, sito a Castel Sant’Elmo, dove sono stati inaugurati due presepi d’artista: Il Presepe Geometrico di Lucio Del Pezzo e Il Presepe Dono di Giuseppe Pirozzi.
La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, insieme alla Fondazione EBRIS e al Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano hanno ospitato un evento per ricordare Maria Giovanna Sessa. Archeologa di formazione e curatrice d’arte contemporanea per inclinazione, ha sperimentato il performativo ripensando nuove dinamiche di appropriazione dello spazio e di diffusione della cultura, rivolgendosi sempre ad un pubblico ampio e disparato. Grazie al lavoro di artisti e attraverso le parole di critici e storici dell’arte è stato possibile ricordare ed analizzare i punti cardine della sua ricerca.
La stessa Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, insieme alla Fondazione Alfonso Gatto e il Touring Club sezione di Salerno, hanno proposto nella splendida cornice della chiesa di Santa Maria de Lama a Salerno l’evento performativo di danza “L’immagine Invisibile” a cura della coreografa e danzatrice Mariella Celia e del musicista Ivan Macera. Un progetto “site specific” che intreccia la ricerca del corpo in movimento con il suono in ottica “installativa”. Mariella Celia ha già portato i propri eventi performativi in numerose gallerie d’arte, prevedendo dialoghi tra suono, arti visive e danza.
In conclusione, un’edizione fondata sul tema del performativo, analizzato in riferimento non solo all’esperienza della corporeità del performer sulla scena, ma soprattutto all’urgenza di ripensare nuove dinamiche di interazione con il pubblico attraverso la condivisione dello spazio.
Il tema del “performativo” è stato individuato per la sua capacità di essere catalizzatore e attivatore di relazioni e azioni che possono generare nuove forme di coinvolgimento di pubblici e aumentare l’impatto sociale del museo nella comunità di riferimento.