serra per la coltivazione di marijuana. Gli agenti, in seguito ad un accurato controllo della struttura, ormai diroccata, si sono trovati dinanzi ad una serra costruita in stanze comunicanti per una superficie di circa 250mq. La Polizia, dopo essere entrata nella struttura dal lastrico solare, in quanto il convento venne completamente murato nel 2000, poiché divenuto nascondiglio di armi per la camorra, ha perlustrato i tre piani ed i sottoscala per giungere poi attraverso un pavimento ceduto ad un vano posto nel sotterraneo dal quale fuoriusciva un lungo tubo per l’areazione. Seguendoli i poliziotti sono giunti alla serra. Sei stanze comunicanti di cui due adibite a serra con all’interno un totale di 78 piante alte oltre un metro, altre due che servivano per lo stoccaggio per l’acqua di irrigazione ed i fertilizzanti ed ancora altre due pronte ad essere allestite per l’essiccazione della marijuana. Tutte le stanze presentavano le mura coperte da teloni affinché non si propagasse la muffa ed erano dotate di un impianto per l’irrigazione, di un impianto elettrico per luci, di deumidificatori, di ventilatori ed aspiratori. Le piante estirpate, per un peso approssimativo di 30/33kg. avrebbero potuto “produrre” 31mila dosi di sostanza stupefacente. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro; sono stati apposti sigilli alla struttura. I poliziotti hanno accertato che l’energia elettrica per alimentare la serra è stata rubata attraverso un allaccio abusivo agganciato direttamente ad una cabina elettrica dell’ENEL.
Scoperta nei sotterranei della ex Chiesa del Santissimo Crocifisso ad Antesaecula con l’annesso convento, una