Nel quadro dell’intensificazione delle attività di prevenzione generale e di controllo economico del territorio, con particolare attenzione al rispetto della disciplina antiriciclaggio in capo agli operatori economici dediti al commercio degli oggetti preziosi usati, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha disposto un capillare potenziamento dei servizi di contrasto attuati sull’intero territorio provinciale. In tale contesto, i finanzieri del I Gruppo Napoli, al termine di un’attività infoinvestigativa nello specifico comparto, hanno individuato un’attività commerciale dedita al “compro oro” risultata abusiva sottoponendo a sequestro tutti i preziosi rinvenuti all’interno del locale, custoditi senza un esplicito riferimento alla tracciabilità del bene. Specificatamente, gli operanti, analizzando le attività commerciali impegnate nel comparto d’interesse ed ubicate nella zona Est del capoluogo campano, constatavano come una gioielleria adibita anche a compro oro, stesse svolgendo l’attività commerciale di acquisto di metalli ed articoli preziosi usati, in maniera totalmente abusiva in quanto era sprovvista della prescritta iscrizione al Registro dei compro oro tenuto presso l’Organismo degli Agenti e Mediatori. Al termine del servizio, sono stati sequestrati numerosi gioielli, una decina di solitari, collane in oro, orecchini, bracciali, monili vari, nonché argenteria e merce, presumibilmente pronta per la fusione e per la successiva monetizzazione. Nel corso delle ricerche sono stati anche ritrovati, e contestualmente sequestrati, due bracciali marchiati “Cartier” contraffatti, con relative custodie. I due responsabili, rispettivamente un dipendente ed il titolare dell’illecita attività, sono stati denunciati all’A.G. competente per esercizio abusivo dell’attività di compro oro e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. L’attività di servizio testimonia il costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Napoli sul territorio a tutela dell’economia legale, a contrasto del traffico illecito di beni finalizzato al riciclaggio e all’autoriciclaggio.