Il Napoli non si ferma contro l’Hellas Verona e comincia il girone di ritorno con una vittoria. Gli azzurri riscattano l’eliminazione in Coppa Italia contro l’Atalanta e si confermano al primo posto in classifica. Sarri può sorridere: il Napoli – dopo un inizio con tante occasioni sprecate – si sblocca nella ripresa e poi liquida la pratica con un netto 2-0.
Il leit motiv del primo tempo è scontato. L’iniziativa è nelle mani salde del Napoli che ritrova i suoi automatismi rispetto alla Coppa Italia. La circolazione di palla funziona abbastanza bene. Pecchia piazza Romulo su Jorginho, ma il Napoli riesce a creare lo stesso. Alla costruzione partecipa pure Hamsik e gli azzurri arrivano in area avversaria con grande facilità. Manca, però, la capacità di concretizzare la mole di occasioni create. Il Napoli è troppo lezioso: davanti a Nicolas spesso c’è un tocco in più e quindi il risultato non si sblocca. Eppure i padroni di casa ci provano per ben otto volte. Mertens colpisce il palo al 17’ su assist di Insigne che prova a piazzarla al 22’ ma soprattutto sbaglia da due passi al 31’ su passaggio smarcante di Allan.
ANCORA UN PALO. Il Napoli riparte col solito monologo e ci aggiunge un pizzico di cattiveria per provare a sbloccare il risultato. Gli azzurri collezionano il secondo legno con Insigne che colpisce di testa a botta sicura sul cross di Callejon. Mertens segna, ma il gol viene annullato per fuorigioco e allora ci pensa Koulibaly a dare la spallata decisiva all’equilibrio: svetta sul corner di Mario Rui e realizza l’1-0. Furiose le proteste del Verona per un tocco del difensore azzurro su Caracciolo. L’arbitro Abisso convalida ed espelle per proteste l’allenatore del Verona, Fabio Pecchia. Il tema della gara ora cambia. Il Napoli gioca in scioltezza e raddoppia al 33’: Insigne taglia per Callejon, conclusione potente che vale il definitivo 2-0. Il Verona ha un solo sussulto con Pazzini, ma Reina fa buona guardia. Alla festa prova a partecipare pure Jorginho con una conclusione da fuori, ma Nicolas rinvia in angolo. Finisce così.