Anche se le tredicesime hanno portato 3 miliardi di euro in più rispetto al 2015 (+ 0,7%), gli italiani non sono disposti a spendere di più per fare regali ad amici e familiari, ma concentreranno il reddito aggiuntivo per spese personali e per rimpinguare i risparmi.
Saranno 18 milioni, infatti, gli italiani che ricicleranno i regali in almeno tre modi: 5 su 10 regaleranno ad altri i doni ricevuti; 2 su 10 li ricambieranno in buoni da spendere nei negozi di acquisto, infine, 3 su 10 proveranno a rivendere i regali sui canali online. In questa fascia di “riciclatori” di regali 9 su 10 sono under 30 a dimostrazione della diffusione della conoscenza informatica tra i più giovani. Know how che ha permesso anche performance nella nascita di startup negli anni della crisi, così come dimostrato dal recente Focus Censis/Confcooperative sugli EET, i giovani che battono la crisi e si inventano un lavoro.
Tra i regali più riciclati: guidano al primo posto i generi alimentari con il 39% (vino, spumante, panettone e pandoro); segue al 26% vestiario invernale (sciarpe, guanti e cappelli), al 23% libri e DVD chiudono al 12% profumi e cosmetica. É quanto emerge dalle stime elaborate del Centro Studi di Confcooperative su un campione rappresentativo ed eterogeneo di consumatori, per età e fascia di reddito, in città di grandi e medie dimensioni del Nord, Centro e Sud.