di Gianni Amodeo
Si aprirà il primo settembre la campagna di pre-adesione al progetto di tutela e valorizzazione della Nocciola di Avella. E’ il punto d’abbrivio dell’iniziativa, lanciata un anno e mezzo fa, dai produttori della città, che in Campania fa registrare – rispetto alla scala demografica- la più alta concentrazione di piccole e medie aziende attive nel settore della corilicoltura proprio nel territorio, in cui è “nata” e che ne costituisce la primaria vocazione; e la Campania insieme con la Sicilia, il Lazio e il Piemonte è la regione, in cui maggiormente si praticano le colture collegate con la Corylus avellana. Un percorso, che si è venuto avvalendo- e si vale ancor più nella fase di svolta che ora si dischiude- del costante sostegno della civica amministrazione, guidata dal sindaco Domenico Biancardi, con il supporto dell’attività tecnico-scientifica di consulenza di docenti dell’Università Federico II, oltre che delle associazioni che rappresentano gli attori dell’intera filiera di produzione, lavorazione e trasformazione produttiva delle nocciole, rinomate per le capacità organolettiche, di cui sono dotate. Un itinerario scandito da convegni e assemblee informative nella Sala “Alvarez” del Palazzo comunale, che ha favorito l’attiva interazione appunto tra produttori, trasformatori, docenti universitari, amministratori locali, esperti ed agronomi, coinvolti nell’iniziativa. Un positivo metodo per un approccio costruttivo.
Chiave di volta del progetto – approvato con voto unanime dal civico consesso lo scorso anno- è il riconoscimento del marchio di Denominazione comunale d’origine per la Nocciola di Avella – in acronimo Deco di Avella – da conferire alle aziende operanti nella produzione,lavorazione e trasformazione delle nocciole, per un settore particolarmente dinamico e in crescente espansione a livello mondiale – segnatamente nel Paese del Dragone– nell’industria dolciaria e nella pasticceria di alta qualità, ma anche in altri comparti dell’agro-alimentare, per non dire dell’articolata gamma degli oli che estraggono dal “trattamento”delle nocciole per funzioni curative e per la cosmetica. E sotto questa visuale il marchio-Deco è un’”attestazione” identificativa che certifica “ la freschezza del prodotto agricolo”, titolo di eccellenza garantita per le richieste di mercato, in rapporto alle cultivar di sicuro appeal diffuse nell’Area avellana, tra cui spiccano quelle pregiate della “Mortarella” e della “San Giovanni”, in uno con quelle che contrassegnano la “Camponica”, la “Tonda bianca” e la “Tonda rossa”, la “Riccia ”, l’”Onn’Aniello”, “ Peluselle” , “Cap ‘e morte”, “ Pal ‘escuppetta ”. I territori interessati al progetto-Deco sono quelli Monteforte Irpino, Avella, Mugnano del Cardinale, Baiano, Sperone, Quadrelle e Sirignano. Un comprensorio che si presenta omogeneo per caratteristiche geo-morfologiche e per le cultivar corilicole esistenti.
Il riconoscimento del marchio Deco alle aziende è correlato all’osservanza di un “disciplinare” e di uno specifico regolamento attuativo, secondo particolari modalità, che rappresentano pienamente e alla meglio la salvaguardia delle tipicità delle produzioni, a cui si legano la storia e l’identità del territorio. Una “Carta” di regole da praticare, inclusi i vincoli pluriennali di destinazione dei suoli agrari alle cultivar che veicolano la bontà e i pregi della “Nocciola di Avella” che continua a “conquistare” spazi e … attrattiva nell’enogastronomia; bontà e pregi che sussistono già in sé e che vanno salvaguardati per i valori di naturalità che rappresentano. E i vincoli di destinazione non solo costituiscono un ancoraggio fermo per le aziende e i loro investimenti, ma anche la certezza della conservazione dei suoli agrari, sottraendoli alle insidie cementizie delle speculazioni edilizie. Sono vincoli di difesa del patrimonio ambientale nella sua integrità, dando spazio all’economia reale e produttiva, qual è quella dell’agricoltura.
Con l’apertura della campagna del primo settembre, i protagonisti della filiera potranno sottoscrivere negli Uffici del Palazzo comunale di piazza Municipio lo specifico modulo di pre-adesione al progetto-Deco. Un passaggio, su cui si pronuncerà la costituita Commissione di valutazione. E’ il tassello di un’operazione che interpella Istituzioni e produttori sul versante del fare e del saper fare bene in forma sistemica e di coesione sociale, recuperando il tempo finora perduto. Un recupero che già è stato intrapreso da giovani imprenditori di sicura formazione culturale sul piano agronomico e delle competenze in economia, dando vita ad aziende-modello con solida conduzione familiare. Una strada aperta e il progetto-Deco ne dà conferma. La geografia- è principio noto- assegna ruoli e funzioni, il cui esercizio spetta alle capacità con cui si sviluppano i valori di cittadinanza attiva. E, in senso più ampio, alla qualità della Politica e della Buona amministrazione, con cui il progetto-Deco fa segnare un punto in attivo.