L’inizio di questa campagna corilicola 2021 si sapeva che era un disastro per le stime di produzione sotto al 50% di una annata normale ma i fatti hanno dimostrato che la produzione è di gran lunga inferiore, 20 – 30 % il prodotto che molti agricoltori riusciranno a portare a casa rispetto agli anni passati se poi si fa il confronto con la super produzione dell’anno scorso le percentuali scendono ancora di più. La zona più colpita è l’area baianese e il nolano dove molti fondi hanno prodotto ben poco, le cause potrebbero essere identificate nella siccità dell’anno passato, nella superproduzione del 2020 che ha indebolito la forza delle piante e nelle gelate di inizio aprile che hanno anche se marginalmente causato un ulteriore danno ai fiori. I prezzi bassi con cui sono pagate le nocciole non riescono a coprire i costi di gestione. Del resto, i coltivatori turchi, hanno una produzione pari all’80% rispetto a una normale, quindi non hanno incrementato il prezzo delle loro nocciole rispetto all’anno passato, che anzi sono risultate molto appetibili.
A memoria di chi ha fatto il corilicoltore o l’agricoltore in genere, un’annata così deludente non si verificava da decenni. Il problema è inoltre generalizzato a tutta la Campania e non solo. I produttori ripongono ancora qualche speranza in questa fase finale della campagna. L’auspicio è un incremento sostanziale del prezzo in modo da poter sostenere la prossima annata agraria, altrimenti è la fine.