di Pasquale Ercolino
Siamo oramai a ridosso del nuovo raccolto e interessanti notizie arrivano dalla Turchia dove invece già da 10 giorni sono iniziate le operazioni di raccolta nei territori al di sotto dei 250 metri di altitudine.
Le prime notizie ufficiali parlano di un produzione che si sta dimostrando inferiore alle aspettative per cui la stima delle 468 mila tonnellate dichiarate dal governo turco non è più ritenuta attendibile ma avremo un raccolto che probabilmente non raggiungerà nemmeno le 400 mila tonnellate (nell’immagine riportiamo la fonte www.orduolay.com da cui abbiamo appreso la notizia).
Queste notizie, che in realtà i contadini turchi stanno vivendo sulla propria pelle, stanno determinando una corsa al rialzo dei prezzi che ufficialmente oggi sono attestati a 8.5 dollari al p.r. corrispondente a circa 7.6 euro al p.r. (nell’immagine riportiamo la fonte www.agra-net.com da cui abbiamo appreso la notizia).
In realtà, abbandonate le quotazioni di borsa, sul mercato libero le nocciole sono scambiate a circa 10 dollari al p.r. corrispondente a circa 9 euro al p.r.
Nonostante ciò in Turchia non ci sono vendite poiché ci si aspetta che i prezzi raggiungano valori tra i 12 e 15 euro al p.r. e per questo motivo la borsa di Giresun (la più importante piazza turca per la compravendita di nocciole) non ha registrato alcuno scambio di nocciole negli ultimi 2 giorni come mai accaduto prima.
Cosa ci dobbiamo aspettare in Italia all’apertura del mercato previsto per mercoledì 17 agosto alla piazza di Nola?
Tutto dipenderà dalla strategia della Ferrero che dovrà scegliere di aprire il mercato con un prezzo di riferimento compreso tra i 7.5 euro al p.r. e i 9 euro al p.r.
Se sceglierà di partire con il prezzo di 7.5 euro correrà il rischio di non trovare sul mercato la quantità di nocciole attesa e si sa che se poi il prezzo aumenta sarà ancora più difficile convincere i contadini irpini a cedere il loro prodotto. Se invece partirà dal prezzo di 9 euro probabilmente ritirerà tutte le nocciole del raccolto 2015 ancora invendute più qualche ulteriore acquisto della nuova stagione.
Probabilmente la scelta della Ferrero sarà nel mezzo di questi 2 prezzi cercando di capire nel tempo come i contadini irpini e del nolano decideranno di muoversi.
Quello che è certo che quest’anno i prezzi seguiranno la dinamica del 2014 dove chi più aspettò più venne premiato: a questo punto sarà una scelta solo in capo alla Ferrero se comprare le nocciole irpine a gennaio con i prezzi raddoppiati rispetto a quelli attuali.
È infatti chiaro a tutti che con un raccolto di 400 mila tonnellate ed un riporto di 60-70 tonnellate non ci saranno nocciole a sufficienza per arrivare al raccolto 2017.
Anche noi di bassairpina.it stiamo contattando i vertici piemontesi della Ferrero per capire come pensano di garantire il prodotto Nutella fino alla prossima stagione.
Tornando alla situazione locale, fino a mercoledì prossimo le aziende resteranno chiuse per cui attualmente non c’è mercato. Ci è giunta notizia di intermediari che stanno cercando di comprare a 320-330 euro al quintale senza badare alla resa. Il consiglio che possiamo dare ai contadini è quello di non seguire questi “sansari” che cercano l’affare dell’ultimo momento. Il mercato è chiuso per cui è evidente che costoro comprano per tenersi le nocciole nei loro magazzini e rivenderle tra 10 giorni ad almeno 50 euro al quintale in più; questa si chiama speculazione ed a noi non piace la speculazione fatta ai danni dei contadini.
Prima di lasciarvi vi raccomandiamo quindi di stare bene all’erta poiché tra meno di una settimana partirà una vera e propria guerra alla ricerca di nocciole. Alcuni consigli per evitare di cadere nella trappola degli intermediari:
– Non vendete le nocciole senza aver fissato il prezzo;
– Usate esclusivamente bilance elettroniche per pesare il prodotto (costano 300-400 euro e già quest’anno vi ripagherete la spesa);
– La resa va fatta a casa vostra e non altrove.
Per coloro che inoltre dispongono di tanto prodotto (magari anche quello del 2015) consigliamo di frazionare la vendita in almeno 3 volte: in questo modo attenuerete il rischio da oscillazioni di prezzo e nel contempo eviterete anche che un’eccessiva quantità di prodotto immessa sul mercato contemporaneamente determini cali di prezzo di qualche decina di euro.
Buon raccolto a tutti e ricordatevi sempre che la Campania nel suo insieme produce 20 mila tonnellate di nocciole mentre la Turchia 400 mila tonnellate. Fatte dunque le giuste proporzioni, quando un intermediario vi consiglierà di vendere perchè in Irpinia il raccolto è buono, cacciatelo di casa perché vi sta truffando oltre che mettendo in dubbio la vostra intelligenza.