La situazione in Irpinia non si è pressoché modificata dall’ultimo nostro aggiornamento. Il prezzo in realtà è arrivato a 7.5 euro al p.r. ma, stante le notizie in arrivo dalla Turchia, il bello deve ancora arrivare.
Vi diamo innanzitutto notizia dei prezzi praticati in settimana in Turchia; come potete vedere dall’immagine ripresa dal sito www.nocciolare.it i prezzi (in guscio) si sono attestati tra i € 3,95 e i € 3,76. Ricordiamo che a questi prezzi bisogna aggiungere il costo del trasporto più un ulteriore 4% per spese doganali per cui, riassumendo, è come dire che le nocciole in Turchia vengono scambiate a 400 euro al q.le. In realtà questi sono prezzi ufficiali di borsa; sul mercato libero le nocciole sono scambiate a 2 euro in più ovvero a circa 10 euro al p.r.
La notizia però non è questa dato che ci era già nota questa differenza di spread dovuta essenzialmente dal fatto che la Ferrero, in Italia, non ha ancora riaperto l’attività.
La cosa invece interessante è l’articolo apparso oggi su www.orduolay.com (di cui riportiamo l’immagine) in cui il Presidente della Camera dell’Agricoltura (settore tecnico) di Ordu prevede che i prezzi quest’anno arriveranno a circa 30 lire turche (corrispondenti a 18 euro al chilo sgusciato), livello record per il mercato Turco. Tutto questo a causa del problema che stanno riscontrando i contadini, oramai a metà raccolto, circa le nocciole vuote e/o con un odore/sapore marcio.
Si parla addirittura di un raccolto tra le 300 e le 350 mila tonnellate; per dare un’idea di quanto sia basso questo valore vi ricordiamo che il raccolto 2014 della Turchia (quello della gelata di 2 anni fa) fu di 390 mila tonnellate.
Noi non sappiamo quanto siano attendibili queste notizie perché non riusciamo ad immaginare le nocciole a 18 euro al chilo ma certo è che tutte le informazioni che riceviamo sia dalla Turchia che dagli altri siti Internazionali riportano informazioni drammatiche come quella di questo articolo.
Non sarà un caso infatti che la Ferrero sia corsa in Macedonia (fonte www.nocciolare.it ) per cercare di trovare qualche ulteriore nocciola nonostante la Macedonia abbia un raccolto talmente esiguo da non essere mai menzionata nelle statistiche dei produttori mondiali di nocciole.
Al momento quindi l’unica cosa da fare (tranne ovviamente per coloro che hanno bisogno assoluto di soldi) è quella di aspettare prima di consegnare il proprio raccolto, in attesa dei prossimi sviluppi che si avranno appena la Ferrero riaprirà il mercato e cercherà le prime nocciole.
Una cosa è certa: se la situazione resterà stazionaria ancora per molto ai livelli attuali di prezzo, allora vorrà dire che i contadini si organizzeranno autonomamente per vendere direttamente le nocciole agli industriali stranieri (basta fare un paio di telefonate e trovare un’azienda di export per il servizio che il gioco è fatto).
Ci spiegate perché un’azienda Tedesca paga oggi le nocciole Turche a 10 euro al p.r. e noi Irpini le dobbiamo svendere a 7.5 euro al punto resa?
