Sei punti in 4 gare, innesti in rosa di qualità e nuove gerarchie nell’assetto operativo. Il Nola 1925, impegnato nel campionato di Serie D, punta alla salvezza ed alla crescita futura del progetto con un assetto stabile e coordinato. A raccontarlo è Felice Siciliano, già vice presidente ed ora al vertice operativo del nuovo corso del Nola 1925.
La scelta da allenatore di Alfonso De Lucia
“Il primo pensiero va sicuramente ad Alfonso De Lucia, prima presidente ed ora allenatore della prima squadra. Questa sua scelta non ha sorpreso la società, era già preventivata da tempo. All’inizio della passata stagione mi aveva già personalmente anticipato che in ogni caso, appena finito il campionato, avrebbe voluto dedicarsi esclusivamente al suo obiettivo professionale, ovvero la carriera da allenatore. Si merita le soddisfazioni che sta raccogliendo e tanto altro. Tra noi c’è un rapporto fraterno che va oltre il calcio. Ci siamo confrontati apertamente ed ho avuto il tempo per riflettere su cosa fare e come migliorare il progetto del Nola 1925, per il bene della società e nel rispetto della città”.
Il ripescaggio
“Ci ho messo poco a prendere la decisione giusta. Mi hanno spinto a decidere la passione per questo sport ma soprattutto l’amore per questa maglia che rappresenta la mia città. Così come fatto in questi 4 anni di gestione, con rinnovato entusiasmo, mi sono rimboccato le maniche e messo subito al lavoro. Il primo obiettivo, ovviamente, era riconquistare al più presto la categoria persa dopo un campionato che, per svariati motivi, ritengo ancora oggi sia stato completamente falsato. Il destino, però, evidentemente, è stato più onesto e ci ha dato una grande occasione per riscattarci. Con Alfonso (De Lucia, ndr) non abbiamo perso tempo e grazie all’ennesimo sforzo siamo ancora qui pronti per una nuova avventura, ancora insieme, anche se con ruoli diversi. Dopo la conferma della Serie D necessitavamo di altre certezze e, seguendo il mio istinto, ho fatto una scelta di pancia, una strategia che spesso mi dà ragione più di quando uso il cervello. Alfonso voleva fare l’allenatore e quindi era giusto che potesse e dovesse iniziare subito nella città che ama e con la squadra del suo cuore. Ho lavorato settimane intere per garantirgli tranquillità ed un progetto ambizioso, in linea con la sua filosofia. Alla fine si è deciso ed ha accettato. Oggi sono sempre più convinto ed orgoglioso di aver fatto questa scelta”.
La nuova stagione
“Ripartiamo dalle certezze. Questa è una società umile e io non sono un industriale. Sono un semplice commerciante e padre di famiglia. Non faccio del lavoro l’arma in più da giocare per gestire questo progetto ma, anzi, cerco di ottimizzare tutto il tempo che ho a disposizione tra la mia attività, la famiglia ed il Nola Calcio. Non credo, purtroppo, che esistano ad oggi grandi imprenditori disposti a spendere denaro senza un ritorno economico in questo calcio e, soprattutto, a questi livelli dilettantistici, tra l’altro in città che ormai sono quasi tutte prive di strutture necessarie per progetti seri, sani ed a lungo termine. Oggi, almeno qui, a Nola, è possibile fare calcio, ma solo grazie al generoso aiuto degli imprenditori locali, che con i loro contributi di sponsorizzazione rendono possibile l’esistenza di una squadra di calcio sul territorio presente nella massima categoria dilettantistica da 4 anni consecutivi”.
I partner
“I tifosi nolani devono ringraziare, in primis, il dottor Luigi Nusco di Nusco Porte Spa, Carlo Parente di Expert Parente Nola, Eduardo Spera di Autoshopping e il dottor Fabrizio De Sanctis di Farmacia De Sanctis, che da anni sostengono interrottamente questa società. Il progetto, inoltre, da quest’anno può contare su altri due importanti main sponsor, ovvero la società di costruzioni 3G Meo 1966 e il noto centro commerciale Panda Store. Oltre a loro, poi, abbiamo tanti altri importantissimi partners, come ad esempio Calzaturificio FSC78, Snie Nola, Alfen Immobiliare, il Ro World, Fck Communication e Miami Fitness, che oltre al loro contributo ci mettono a disposizione nuovi servizi per la squadra ospitandoci presso le loro straordinarie strutture”.
L’Attuale assetto societario
“Ho creato un team di persone perbene e di fiducia, persone che hanno la mia stessa passione e determinazione ed hanno il tempo necessario da dedicare al raggiungimento di un obiettivo comune. Fanno parte di questa bella famiglia il dottor Enrico De Falco, già al secondo anno come amministratore della società; Giuseppe Siciliano che, grazie alla sua esperienza lavorativa, si è rivelato la persona giusta per il ruolo di Direttore Generale; Luigi Nappi che come Direttore Sportivo è stata una delle scelte più azzeccate e che, nonostante venisse dal mondo del calcio a 5, si è calato subito nel nuovo ruolo con una determinazione ed una passione mai visti prima. In breve tempo ha costruito insieme al mister una squadra all’altezza della situazione rispettando quello che era il nostro budget. Ultimamente Luigi Nappi ha anche rilevato quote societarie, il che lo rende a tutti gli effetti un socio, nonché un pilastro importante della società. Altre figure, che ritengo assolutamente indispensabili, sono quelle di Raffaele di Somma, ragazzo eccezionale e gran lavoratore a 360°, al secondo anno consecutivo come Team Manager; Nello Cassese, professionista serio, educato, al secondo anno consecutivo come responsabile dell’area comunicazione e stampa. Poi ci sono tantissimi collaboratori che ruotano attorno alla squadra, professionisti e tifosi, amanti della città, pedine fondamentali di questa grande famiglia, a cui vanno tutti i miei ringraziamenti”.
La squadra
“Personalmente, ritengo che sia stata costruita una buona squadra, molto competitiva. L’esperienza passata ci ha messo davanti ad una scelta particolare, dovevamo trovare calciatori che soddisfacessero le richieste tecniche ma soprattutto quelle umane. Sono ottimista per questa stagione, sembra essersi creato davvero un bel gruppo e sul campo si avverte qualcosa di positivo. Lo Staff Tecnico è di alto livello. Rispetto e apprezzo l’egregio lavoro svolto dagli staff degli anni passati ma quest’anno si è costruito qualcosa di nuovo”.
La questione stadio
“L’anno scorso la pandemia ha creato incertezze generali. Personalmente, ritengo che forse non era il momento adatto per aprire un importante bando di assegnazione come era quello del centro sportivo. Noi del Nola Calcio ci abbiamo provato per 4 anni consecutivi a richiederlo, senza fortuna purtroppo, e quando è stato emesso per noi non era il momento giusto per prendere la strada della gestione del campo per svariati motivi. Un solo anno di assegnazione non ci avrebbe permesso di programmare qualcosa di serio e solido. Per questo non ce la siamo sentiti di buttarci in quello che poteva essere un pozzo senza fondo, un salto nel buio. Inoltre, il bando prevedeva l’assegnazione del solo campo da gioco e degli spogliatoi, che tra l’altro versano in condizioni non ottimali o, quantomeno, a mio parere, non all’altezza di palcoscenici da Serie D. La zona posteriore, cosi come la zona che ospita il bocciodromo, con i relativi campetti da gioco, era stata esclusa. Per noi quella zona era forse l’unica dove poter creare qualcosa e da dove poter poi eventualmente attingere e recuperare guadagni. La società aggiudicatrice del bando non ha un club di serie D, quindi non ha i nostri stessi problemi, i nostri costi e, oltre a coprire le spese, riesce a guadagnare facendo fruttare normalmente l’investimento. Noi, invece, in base al nostro progetto, non avremmo mai potuto permettere ad altre società esterne di poter usufruire del nostro stesso campo”.
I rapporti con le istituzioni
“Con l’amministrazione comunale abbiamo un normale rapporto, così come lo dovrebbe avere anche un semplice cittadino. Penso che la città di Nola abbia una serie di problemi molto più importanti di quelli che può causare il calcio. Dico sempre che ci siamo trovati nel posto giusto ma nel momento sbagliato. Non mi piace puntare il dito quando qualcuno è in difficoltà, per questo ritengo che bisogna ancora lasciar lavorare l’amministrazione, sperando che riescano al più presto a sistemare prima di tutto l’ordinario. Tutti speriamo in una città che possa avere un futuro migliore rispetto al presente, lo speriamo soprattutto per i nostri figli”.
Il Nola del passato
“Eravamo in 10 quando siamo partiti col progetto del Nola Calcio come lo vedete ora. Tutti, o quasi, sono stati coinvolti man mano da me, tutti ottimi e affidabili imprenditori. Avevo promesso loro che avremmo creato qualcosa di importante per la città. C’era all’inizio molto entusiasmo, prevedevamo di ristrutturare tutto lo Sporting Club, a nostre spese e tramite un finanziamento in cambio di una cessione della struttura per almeno 30 anni. C’erano nel progetto la creazione di una piscina, una palestra, un palazzetto per basket e pallavolo, campi di calcetto, campi di Tennis, un ristorante, un bar, una tribuna coperta per gli spettatori, una nuova tribuna Ospiti, la curva per i tifosi, un percorso di Running. Insomma, nel nostro avvincente progetto c’era proprio tutto quello che serviva ad una città che volesse crescere sotto il punto di vista dello sport. Tutti gli sport. Non solo il Calcio, ma anche il Tennis, il Basket, la Pallavolo, il Nuoto. Tutto sotto un solo logo, una sola grande famiglia sportiva. Non ci è mai stata data la possibilità di fare nulla e i soci, delusi, uno alla volta sono scappati via e il progetto è diventato un poster da appendere al muro dei ricordi e delle speranza incompiute”.
Il rapporto con i tifosi
“Apprezzo sempre il sostegno dei supporters ma, alla fine, un grande dubbio ad ogni stagione. Mi spiego meglio. Si parla sempre di storia, di piazza calorosa, cose che effettivamente appartengono al Nola e a Nola, eppure su 35mila abitanti ogni anno riusciamo a vendere 35 abbonamenti. Ovviamente, sotto il punto di vista dell’appeal, non c’è paragone con la Serie A e probabilmente molti seguono maggiormente squadre come il Napoli o la Juve. Eppure a volte mi chiedo se non siamo noi anche il problema. Siamo forse una società antipatica? Forse è un problema della nuova generazione? Dopo la finale degli Europei gli adolescenti erano tutti giù in strada, impazziti per il calcio. Forse è la mancanza di uno stadio idoneo? Forse è tutto l’insieme di queste cose. Ringrazio i nostri supporters sempre ma mi piacerebbe un giorno avere risposte o quantomeno avere un vero stadio pieno”.
I progetti futuri
“L’obbiettivo, finché i nostri partners ci sosterranno, sarà sempre lo stesso. Avremo sempre gli stessi ideali: organizzazione, programmazione, determinazione, passione, amore. Il sogno è raggiungere la promozione in Lega Pro entro il centenario della società nel 2025. Oggi sono ancora il vicepresidente, ho preferito tenere quella poltrona davanti a me libera per qualcuno che possa prendere il timone al comando e saper guidare la nave verso quel sogno. Io preferisco come sempre solo remare. In questi 4 anni ho avuto l’onore di gestire questa società e di far parte di un gruppo magnifico ogni anno. La società è sempre stata desiderata da imprenditori non locali che hanno provato a prelevare il Nola. Abbiamo sempre rifiutato perché non abbiamo mai ritenuto che chi si offrisse potesse fare il bene del Nola e di Nola. Non lasceremo mai questa gloriosa società a chi sappiamo che non potrà portare lustro e successo. Sono fiero di quello che abbiamo fatto e di aver potuto contribuire all’esistenza ed allo sviluppo della S.S. Nola 1925 e, in parte, anche della mia città. Sono orgoglioso di quanto fatto”.