di Gianni Amodeo – Fotoservizio di Mira Bifulco
Un tassello di profilo logistico atteso da tempo e che completa al meglio la funzionalità dell’ Istituto statale di istruzione superiore “Masullo–Theti”, strutturato in Polo economico e Polo tecnologico con sei complessive articolazioni specialistiche e frequentato da una comunità di mille giovani per quarantasei classi. E’ il tassello del nuovo Auditorium, con una capienza di circa 150 posti a sedere e un ambiente confortevole del tutto rispondente alle attività seminariali e didattiche, oltre che alle manifestazioni ed iniziative di interesse socio-culturale, con cui l’ Istituto via Mario De Sena si connota da sempre nel contesto della realtà cittadina e del territorio. Un ruolo ribadito con le tre giornate di eventi, che hanno … salutato il nuovo Auditorium, dopo il taglio del nastro inaugurale eseguito dalla prof.ssa Anna Maria Silvestro, dirigente presidio didattico e formativo.
A dare l’input, la presentazione di “Fiumi di vento”, un logo che echeggia vaghezze e volatili sensazioni poetiche. Ma è solo una percezione che svanisce con immediatezza, rappresentando,invece, un’idea-progetto, con cui i giovani della quinta classe sezione B del corso di studi Costruzioni–Territorio–Ambiente– il tradizionale corso di studi per la formazione dei geometri- hanno prefigurato, con la coordinazione del professore Alfonso Nisi, una macchina che genera energia sana e pulita, da fonte rinnovabile qual è quella del vento. La macchina per nulla invasiva- e in queste righe se ne dà contezza con il massimo della semplificazione possibile- è concepita come una struttura che sfrutta le differenze altimetriche e di temperatura climatica delle aree collinari e montane che incorniciano la pianura nolana, parti integranti del Parco regionale del Partenio, in cui spiccano le alte vette dei Monti Avella. L’utilizzo delle differenze altimetriche e climatiche è considerato nell’impostazione dell’idea-progetto un elemento di innovazione rispetto alla tecnologia utilizzata per la realizzazione degli attuali Parchi eolici fortemente invasivi e che determinano molteplici criticità verso il paesaggio e l’ambiente, con il moto permanente dei rotori degli alti aerogeneratori che minano l’habitat dell’avifauna ed innescano inquinamento acustico irreversibile.
Se e come l’idea–progetto sia traducibile sul piano concreto, non si hanno specifici elementi di valutazione a disponibile. Di certo, l’ idea–progetto ha “conquistato” con un’interessante sequenza di motivazioni argomentative e avvaloranti il secondo posto nella graduatoria del Concorso nazionale Lifebility Arward, promosso ed organizzato dai Lions Club italiani, per premiare i giovani -studenti e lavoratori, d’età compresa tra i 18 e i 30 anni- che creano per sé opportunità di lavoro, elaborando idee, progetti innovativi, start-up, in grado di migliorare e potenziare i servizi pubblici e privati delle comunità. A “Fiumi di vento”, è stato attribuito il piazzamento d’onore, nel confronto con 700-progetti proposti da altrettanti Istituti statali d’istruzione superiore. Un segnale eloquente, se si considera che il riconoscimento Lifebility Arward è stato conferito ai giovani del “Masullo–Theti” per la sezione Energia–Ambiente, le cui valenze sono di spiccata e marcata attualità. E sulla caratura di responsabilità che gli uomini sapranno imprimere al rapporto Energia–Ambiente è riposto il futuro del Pianeta–terra.
Di certo, resta il dato, per il quale ideando e progettando, la Scuola, attraverso lo studio serio, aiuta i giovani a crescere responsabilmente verso se stessi e la società. E le migliaia di idee–progetto che i giovani di tutt’Italia hanno prodotto le sette sezioni-edizione 2017- in cui è articolato il Concorso Lifebility Arward sono una positiva e incoraggiante realtà.
DAL ROMANZO EPISTOLARE ALL’ESTETICA DEI RIVESTIMENTI DEI GIGLI
Dalla tecnologia per l’energia sana, pulita e rinnovabile al romanzo epistolare di Fortuna Dubbioso, non è un salto di lieve ed agile portata. L’occasione è fornita dal programma dell’ Istituto, incentrato sugli “Incontri con l’autore”. E’ un romanzo che non ha nulla di fantasioso e d’immaginario, calato, anzi immerso com’è nella vita di due persone-protagonisti, Francesco e Angela, quello che ha scritto Fortuna Dubbioso, fine poetessa e narratrice di acuta sensibilità con una variegata produzione, oltre che docente di lungo corso in servizio al “Masullo–Theti”. La narrazione, che s’intitola “Oltre … tutto. Lettere d’amore”, è tutta racchiusa e dispiegata proprio nelle Lettere che l’autrice scrive, immedesimandosi in Francesco e Angela, cogliendone i sentimenti, i pensieri, i palpiti e le sofferenze. Una storia d’amore in apparenza impossibile, ma che tale non è, nel compendio delle 48 Lettere del romanzo. E va raccontata nell’essenzialità, la storia, che sembra essere la proiezione della visione dell’amore quale si ritrova e legge nell’ ”Amoris laetitia”, l’esortazione apostolica post-sinodale diffusa nel 2016 da Papa Francesco sulla famiglia e sull’affermazione dell’infinitezza degli orizzonti e dei valori dell’amore appunto.
Francesco è stato aggredito dalla sclerosi multipla, quando aveva venti anni, e ormai trascorre -avendo raggiunto i cinquanta anni– la sua esistenza immobile in letto, Angela, afflitta fin dalla nascita dalla poliomielite con cui convive senza difficoltà, trascorre le sue giornate in un’abitazione dedicata, utilizza alla meglio la tecnologia informatica, si muove in carrozzella ed è del tutto autosufficiente nelle relazioni con gli altri.
Francesco vive a Tortora, nelle vicinanze di Praia a Mare, Angela vive a Liveri. Una distanza che il loro l’amore annulla, attraverso i quotidiani scambi telefonici e via e-mail. Una ricca trama di sentimenti e affetti che si corrispondono, per dire che l’amore vince tutto. Ed è raccontato- questo amore- a mo’ di cronistoria nelle Lettere, scrigno dei loro affetti, con una scrittura semplice e lineare, oltremodo comunicativa. Un romanzo costruito con il senso dei valori della vita ben presente in ogni pagina, a cui fanno da corredo le pregevoli illustrazioni grafiche di Gimmy Devastato, architetto di professione ed impegnato in modo attivo e proficuo nelle iniziative di promozione civile. E le sottolineature venute nell’epilogo della presentazione-curata dalla prof.ssa Susy Barone e con l’intervento dell’autrice- dal canto di Cristina Russo, accompagnata dalla chitarra di Bruno Fusco sono state il risvolto più consono per rendere omaggio alla storia di Francesco e Angela, che dal giorno dell’incontro casuale in un pellegrinaggio alla Madonna di Lourdes hano dato una svolta alla loro esistenza di “parimenti abili” nei sentimenti e nei pensieri, come tiene a ribadire l’autrice del loro romjanzo di vita vissuta.
Ed eccoci al secondo salto che immette nell’atmosfera della Festa ch’è l’alfa e l’omega della città senza soluzioni di continuità. Eterna, appunto, che di suo vanta già un corposo Lessico speciale per raccontarne aspetti, momenti e fasi che danno anima ai Gigli nella corale partecipazione della comunità cittadina. E con il Lessico, c’è il Calendario didattico dei Gigli l’importante e qualificata operazione culturale, ideata e messa a punto con significativi e positivi riscontri da Maurizio Barbato, giovane architetto ed autore di approfondite e documentate monografie e saggi sul patrimonio storico-monumentale ed architettonico della Nola rinascimentale.
Per l’edizione dell’anno che volge al termine, il Calendario didattico ha aperto multiformi finestre sull’evoluzione delle Macchine da festa nel tempo. Un revival articolato con criterio, per rappresentare anche i cambiamenti dei costumi della città. Un lungo cammino attraverso la storia plurisecolare dei “Gigli” con i segni dei tempi e le impronte della religiosità popolare. Il Calendario didattico dei Gigli per l’edizione 2018 è incentrato su “Il Progetto dei rivestimenti dei Gigli”, ch’è come dire approcci studiati e calibrati per l’ Estetica dei Gigli, espressione dell’arte dei Maestri cartapestai e dell’artigianato, in stretta sinergia con gli studi di progettazione che fanno riferimento ad architetti di sperimentata professionalità e competenza. E i rivestimenti in cartapesta sono un elemento basilare dell’espressività delle Macchine da festa, per i temi che raccontano di anno in anno e ispirati all’attualità.
Il Calendario didattico 2018 è stato presentato all’attento pubblico dell’ Auditorium con gli interventi della prof.ssa Anna Maria Silvestro, della prof.ssa Susy Barone e di Maurizio Barbato con il supporto anche del bel Video-Promo che ha realizzato nella rinomata Bottega d’arte Tudisco, uno dei …. luoghi classici dell’allestimento dei Gigli per un attività quasi secolare. Il Calendario, tra l’altro, non solo focalizza il legame che corre tra l’urbanistica e le Macchine da festa, nel segno del loro percorso “storico” che richiede cure particolari per la pavimentazione, ma anche il ruolo delle Botteghe d’arte quale archivio storico della tradizione dei Gigli. Una ricca trama di riflessioni, che ha conferito degno rilievo all’operazione culturale di Maurizio Barbato; riflessioni prospettate da Nando Gianpietro, Giuseppe Tudisco e Antonio D’Ascoli, con particolare riferimento sui significati del riconoscimento con cui l’Unesco ha inserito la Festa eterna nel patrimonio immateriale della cultura dell’umanità.