“Aperto” il puzzle sul patrimonio arboreo della villa comunale: la procedura d’appalto per gli interventi straordinari è in corso, mentre la Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio del comune e della provincia di Napoli ne dispone la sospensione. L’abbattimento degli esemplari arborei, segnati da criticità giudicate irreversibili, varato dall’ente di Piazza Duomo per la tutela dell’incolumità pubblica. Il cartello delle associazioni cittadine, identificato dal logo “Salviamo la Villa”, ritiene irrinunciabili e praticabili percorsi alternativi di terapie fitosanitarie e ancoraggi di fitostabilità, in grado di evitare la “cancellazione” delle essenze esemplari arboree, veri e propri beni comuni da salvaguardare.
Ecco servito – posto che fosse necessario nell’agenda cittadina- il puzzle per gli esemplari del patrimonio arboreo della Villa comunale, colpiti dagli eventi meteorologici di insolite raffiche di vento e bizzarre “bombe d’acqua”, il 14 giugno di un anno fa.
A farcirlo, c’é il provvedimento, disposto dalla Soprintendenza alle Belle arti e al Paesaggio del Comune e della Provincia di Napoli, che sancisce la sospensione degli interventi straordinari, deliberati il 14 aprile dell’anno in corso, dalla Giunta-Biancardi, da eseguire per gli esemplari arborei del secolare complesso naturalistico del centro antico della città. Il provvedimento di sospensione è stato siglato, in funzione degli accertamenti da condurre, per il riconoscimento di bene d’interesse storico per gli esemplari sotto i riflettori; riconoscimento, propedeutico alle priorità della integrale salvaguardia delle essenze arboree. E va ricordato che gli interventi straordinari sono stati adottati sulla base delle relazioni e delle ricognizioni strumentali sia di profilo fitosanitarie che di carattere fitostatico, condotte dall’agronomo Ciardiello, su specifico incarico dell’ Ente di piazza Duomo; relazioni e dati ricognitivi, acquisiti dall’amministrazione comunale da alcuni mesi. Un quadro, quello configurato, attestante una serie di criticità, ritenute irreversibili, con esposizione al rischio e al pericolo dell’incolumità pubblica, rendendo atti dovuti gli interventi straordinari prefigurati, ovvero gli abbattimenti degli esemplari arborei, per i quali sono giudicate impraticabili sia le cure fitosanitarie in sé e per sé che le opere di messa in sicurezza, che, per di più, sarebbero molto onerose.
Su questa traccia, al provvedimento di Giunta ha fatto seguito la determina del 28 aprile scorso- sottoscritta dalla dirigente del Settore ambiente dell’Ente di piazza Duomo, l’architetto Stefania Duraccio– per l’indizione della gara d’appalto di aggiudicazione degli interventi da realizzare; gara d’appalto, con base d’asta per l’importo pari a 60 mila e 150 euro, che può essere acquisita in economia, tramite il cottimo fiduciario, tra almeno cinque operatori economici, regolarmente iscritti all’ Albo dei fornitori dell’Ente di piazza Duomo; fornitori, per i quali è disposto l’invito contestuale a presentare le loro offerte, con lettera di accompagnamento, attestante gli elementi essenziali della presentazione richiesta. La stazione appaltante sceglierà l’operatore economico, che avrà offerto le condizioni più vantaggiose, secondo il criterio del prezzo più basso sull’importo unitario.
Al centro degli interventi straordinari risultano gli esemplari arborei della Villa, le cui criticità e condizioni di esposizione al rischio della pubblica incolumità, sono emerse dal più ampio e articolato monitoraggio, sviluppato dal dottor Ciardiello sul patrimonio di arboricoltura ornamentale non solo della stessa Villa, ma anche del Cimitero. Un’operazione di screening, che ha interessato, in complesso, 75 esemplari di rilevanza storico-monumentale e di cui danno conto proprio le predette relazioni e le risultanze analitiche, determinanti per il deliberato della Giunta e per la conseguente determina dirigenziale. E dalla determina dirigenziale si deduce, in sostanza, che lo stato dei cicli vitali e fitosanitari delle 75 essenze arboree vagliate è complessivamente positivo, segnatamente nello spazio cimiteriale. Le criticità, si evidenziano, invece, solo per gli esemplari arborei nel complesso naturalistico, per sei dei quali- tra cui il maestoso e venerando Cipresso di Montezuma, che con il suo secolo di vita svetta fino a venticinque metri d’altezza, quasi un Giglio naturalistico taciturno- alla luce proprio dell’esecuzione di attente analisi sulla natura vegetativa degli esemplari con rilievo specifico per la valutazione delle condizioni di tenuta statica.
Lo scenario documentale così prospettato, dalla visuale del Palazzo di città ha una sequenza logica e lineare, con l’approdo alla decisione di ordine politico-amministrativo. Una sequenza logica non condivisa, però, dal “Cartello” delle associazioni cittadine di impegno civico e di volontariato ecologico, identificato dal logo “ Salviamo la Villa ”, con il supporto anche di pareri di tecnici ed esperti. Una posizione ufficializzata in atti e pubbliche assemblee, per rivendicare una contro-perizia scientifica e tecnica, che fornisca gli elementi di giudizio, in virtù dei quali sia possibile praticare soluzioni alternative all’abbattimento degli esemplari arborei, la cui “cancellazione” costituirebbe la perdita di una parte significativa della storia e della vita della Villa . E’ una rivendicazione, che ha una chiara valenza sociale, che la rende degna di ascolto e attenzione.
Ma è anche una rivendicazione, che incrocia le ….ragioni dei tempi, quelli per i quali è doveroso garantire la sicurezza pubblica, rimuovendo le condizioni di rischio, che sono alla base- va ripetuto- dei provvedimenti amministrativi deliberati, e quelli della procedura della gara d’appalto indetta e già in atto. Ragioni, “depotenziate” dal provvedimento della Soprintendenza. Una situazione che si è ingarbugliata, al di là… dell’immaginabile per un puzzle, la cui soluzione è, forse ancora, nelle vie percorribili, per conciliare le istanze del “ Cartello” delle associazioni di “ Salviamo la Villa” e quelle della normale, corretta amministrazione di tutela dell’incolumità dei cittadini..
In realtà, le strumentalizzazioni e le tentazioni demagogiche in materia, non sono socialmente utili. Come per dire che il verde pubblico se c’è – e viene valorizzato- costituisce per se stesso un bene comune, la cui tutela e potenziamento “migliorativo” è obbligo civico di tutti. Ma detto e…scritto ciò, va anche dato atto ai rappresentanti del Movimento5Stelle cittadino di essere stati ben presenti sulla problematica-Villa, coinvolgendo il vice-presidente della Camera dei deputati, Luigi Di Maio, e l’on.le Salvatore Micillo, presidente della commissione ambiente, a Montecitorio.