“ Non vi nascondo che si provano strane sensazioni nel sentire parlare di sé…. E viene fatto di pensare che si parli di altri….”
Con questa rapida e ironica pennellata discorsiva – come per scrollarsi dal comprensibile…disagio per gli encomi rivoltigli e ritenuti generosi- da onesto uomo qual è, Aldo Masullo, ha introdotto il proprio indirizzo di ringraziamento verso quanti lo avevano preceduto, per rendergli omaggio – nel Salone dei Medaglioni del palazzo vescovile- in coincidenza del raggiunto traguardo del novantaduesimo compleanno, augurandogli ancora tanti altri compleanni. Un omaggio, per focalizzarne la polivalenza dei profili, da quello dell’uomo di cultura e docente emerito della Federico II, in cui ha tenuto cattedra per l’insegnamento di Filosofia morale, a quello dell’autore di saggi e ben calibrati commenti giornalistici sulle problematiche di corrente attualità, per finire a quello di parlamentare, per due mandati consecutivi, alla Camera dei deputati e al Senato, in rappresentanza del collegio di Nola. Una successione di interventi, in cui si erano alternati Luigi Pasciari, Franco Manganelli, Francesco Urraro, presidente dell’Ordine degli avvocati del Circondario del Tribunale di palazzo Orsini, il vescovo Beniamino Depalma e il sindaco Geremia Biancardi, con la coordinazione di Paolo Allocca.
Pasciari, in particolare, tracciava per sommi capi alcuni elementi del pensiero e dell’azione del filosofo, facendo leva sulla sua lezione di attiva etica civile. Un passaggio, per annunciare la costituzione dell’ Associazione bruniana nolana\Amici di Aldo Masullo, con la precipua missione di promuovere lo studio delle opere del filosofo e del teorico degli “Infiniti mondi”. Una missione, di cui siano protagonisti i giovani.
Penetrante e incisiva la riflessione di Franco Manganelli, ispirata dal tema del saggio, intitolato “La storia e la morte”, nel quale Masullo sollecita gli uomini della contemporaneità a interrogarsi e a chiarire a se stessi quello che vogliono gli uomini della contemporaneità rispetto alle inquietanti minacce di distruzione dell’umanità e della fine della storia; domanda , che è prioritaria rispetto a quella, per la quale gli uomini sono chiamati a chiedersi chi sono a fronte della vita e della storia. E se a fronte delle minacce e dei pericoli incombenti di distruttività, Masullo confida nelle scelte responsabili e libere con cui gli uomini possano fermarsi sull’orlo del baratro, Manganelli qualifica e puntualizza le scelte stesse nel sostenere l’idea di un’umanità, che sappia affermare e viveri i valori dell’attiva solidarietà, per la quale il “noi”, inteso come civile convivenza senza distinzioni sociali, etniche e razziali, prevalga sui particolarismi e sugli egoismi. Una condizione di umanità rinnovata, come per un cambiamento antropologico.
Il vescovo Beniamino Depalma e Francesco Urraro, a loro volta, calibravano le loro riflessioni sullo stile di vita e sull’esemplarità di Masullo, uomo e filosofo, mentre il sindaco Geremia Biancardi, nel porgergli il saluto della città e dell’amministrazione, dava rilievo al rapporto di “gemellaggio” in itinere tra Matera, la Città dei Sassi, patrimonio mondiale dell’Unesco e capitale della cultura europea, e Nola, pure riconosciuta patrimonio dell’Unesco. Un rapporto da costruire e avvalorare nel segno del pensiero di Giordano Bruno e della Festa eterna, tra le testimonianze più espressive del folclore dei Paesi, che dalle sponde dell’Africa e dell’Europa latina si specchiano nel Mediterraneo. E soprattutto un rapporto – di qui l’appello del “primo cittadino”- alla cui costruzione Masullo é caldamente esortato a dare il proprio, importante contributo di idee.
Considerazioni a mosaico e rese in massima sintesi, a cui il giovane…novantaduenne, agganciava la replica di cordiale ringraziamento, con l’incipit, ricordato ad apertura della nota. Una replica, incentrata sul legame che ha con la città, in cui ha vissuto larga parte dell’età giovanile e della formazione culturale, con l’approdo all’insegnamento universitario; legame di affetti familiari, di cui una pagina significativa è certamente costituita dalla “società economica” dei due zii paterni, che realizzarono a Nola un importante opificio per la lavorazione del vetro, mentre il padre era considerato il “letterato di famiglia”, per aver compiuto gli studi di liceo classico.….E sul filo della memoria, Masullo ricordava l’episodio, di cui fu protagonista in una conversazione proprio il padre-letterato: aveva citato Giordano Bruno e il vescovo del tempo era scappato a gambe levate.
L’”accademico di nulla accademia” alla sola menzione nominale era ancora tabù per il clero del tempo, a cavallo dell’800 e del ‘900. Un tabù ora largamente superato, mutatis mutandis, con sfumature d’analisi, opinioni e giudizi distinti da quelli del rogo che si consumò a Campo de’ Fiori il 17 febbraio del ‘600….con sentenza decretata dall’Inquisizione. Tabù esorcizzato, per comprendere davvero il senso del passato, che dà significato e…spiegazione del presente.
Chiuso lo scrigno dei ricordi, Masullo dettava alcune riflessioni di etica personale e moralità pubblica, tenendo ad evidenziare di non sentire né di vivere la condizione di persona che possa costituire “riferimento di vita”, come era stato affermato in qualche intervento precedente. Per il filosofo è, invece, doveroso professare, ma soprattutto praticare il giusto e il bene, con cui si promuove la civile convivenza e il progresso sociale. Un percorso lungo il quale si incontrano gli uomini che in quei valori credono e si riconoscono, facendo coerenti scelte responsabili di pensiero e di vita reale nel divenire del presente.
A sigillo il taglio della sontuosa torta, con il rituale brindisi. Una testimonianza d’affetto e di buon augurio, resa da amici ed estimatori del filosofo, che onora il territorio e le sue comunità. Testimonianza, di cui éi partecipe la redazione.