Sarà notificato a breve, a Palazzo di città, l’atto di diffida della Prefettura di Napoli, che sollecita l’attivazione delle procedure, funzionali all’elaborazione della documentazione programmatica economica e finanziaria del 2018 e del triennio 2018\2020, con gli annessi allegati e i prospetti delle opere pubbliche da realizzare; documentazione, su cui la Giunta dell’Ente di piazza Duomo avrebbe dovuto deliberare entro il 31 marzo, termine ultimo di scadenza, per poi formularne in Consiglio comunale la proposta d’approvazione, nella specifica sessione di bilancio entro la prima metà d’aprile. Un passaggio di normalità, per la regolare gestione dell’agenda amministrativa, in tutti gli Enti locali. Un passaggio, che, invece, è mancato nella città bruniana. E, per quanto è dato di conoscere, non sono stati addirittura neppure impartiti ai competenti Uffici di settore gli indirizzi da seguire per predisporre formalmente il documento di programmazione, da trattare in Giunta, per poi approdare all’esame dell’assemblea comunale.
Si è così concretizzata una situazione, di cui da vari mesi si erano avvertite fibrillazioni, che,tuttavia, sembravano fisiologiche e recuperabili, non tali da determinare lo stop alla messa a punto della documentazione previsionale. Si è, invece, generata una situazione di stallo, che rende palesi le oggettive difficoltà nella tenuta politica della maggioranza di centro-destra, mentre il ciclo amministrativo si avvia compiere il suo scorcio finale, in vista del rinnovo degli organi elettivi a palazzo di città, con la tornata della primavera del 2019. Un dato temporale- questo- che richiederebbe, secondo logica e buon senso comune, il prevalere dello spirito di coerente e responsabile compattezza proprio per le componenti della maggioranza, per poter dare conto del proprio operato alla comunità cittadina, nel rispetto del mandato loro conferito con ampio consenso. Una richiesta che in tutta evidenza non ha trovato ascolto e ricezione nella maggioranza proprio su un atto qualificante qual è quello del varo del bilancio di previsione; una condizione di auto-lesionismo politico incomprensibile quale che sia l’angolatura di osservazione e giudizio assunta, che, però, conferma, non solo l’affanno e la difficoltà della maggioranza, ma anche dell’intera compagine amministrativa senza spirito di iniziativa e di proposte progettuali praticabili, quali, invece, dovrebbero dispiegarsi, per creare le vie d’uscita, con cui affrancare la città dallo stato d’immobilismo in cui permane da lungo tempo. Una città che appare come rassegnata, quasi narcotizzata e piegata su stessa, priva com’è di qualsiasi discorso pubblico attivo e partecipato sulla soluzione delle sue problematiche.
Il percorso da affrontare, una volta notificata la diffida prefettizia per l’attivazione della procedura di merito sulla formulazione del documento programmatico, ha certamente connotazioni burocratiche ed amministrative, ma si riveste anche e soprattutto di valenze politiche, dovendo certificare la tenuta degli equilibri interni alla coalizione maggioritaria di centro-destra, restituendole margini di manovra per quell’agibilità politica ora paralizzata. Di tutt’altro profilo sarebbe il quadro, qualora si scegliesse d’interrompere la consiliatura prima della scadenza normale del mandato, approdando ad un ulteriore commissariamento dell’amministrazione dell’Ente di piazza Duomo, che non cambierebbe di una virgola lo stato attuale delle cose, incidendo, per di più, in misura marcata sulle casse economiche dell’amministrazione. E sarebbe una decisione irresponsabile, di cui la maggioranza pagherebbe un dazio pesante.
In realtà, la dèfaillance sulla mancata approvazione in Giunta della schema di programmazione economica e finanziaria non è un film inedito, in ordine alla tenuta degli equilibri nella coalizione maggioritaria di centro-destra; equilibri, che già sono stati messi a severa e dura prova lo scorso anno, tra febbraio e marzo. Una serie di prolungate tensioni e diffusi malumori, che si giocò, tra l’altro, sull’incarico di vice-sindaco, esercitato allora dall’assessore Enzo De Lucia e rivendicato- ed acquisito- dall’assessore Cinzia Trinchese, in ragione del patto elettorale, a suo tempo concordato. Il limite di rottura si toccò con le dimissioni rassegnate dal sindaco Geremia Biancardi, successivamente revocate alla scadenza dei venti giorni previsti, salvando, di fatto, la consiliatura, con la conseguente ben ostentata e dichiarata ricomposizione dei ranghi per il rilancio annunciato dell’azione amministrativa; prospettiva di rilancio, che, tuttavia, aveva “incorporato” più di un elemento frenante, al punto che il “Primo cittadino” assegnò a se stesso l’esercizio- come tuttora conserva- delle deleghe assessorili più “sostanziali” da quelle dell’urbanistica e della riqualificazione urbana a quella per i lavori pubblici, da quella per il patrimonio a quella dell’edilizia scolastica,cimiteriale e della Protezione civile. Un ventaglio d’impegni, obblighi e responsabilità tutt’altro che … leggero
E, stando agli eventi ultimi, bisogna dire che hanno funzionato in pieno i … freni “incorporati” nell’ostentata ricomposizione dei ranghi dello scorso anno; ricomposizione di facciata, ma scarsa di contenuti. E non è affatto un positivo segnale a fronte delle attese della città, che ha bisogno di un’amministrazione attenta, dinamica e competente, considerata l’importanza degli insediamenti produttivi operanti sul suo territorio. Sono gli insediamenti del sistema Cis – Interporto– Vulcano, delle tecno- strutture d’eccellenza ormai internazionale di Leonardo nel comparto aeronautico e dell’intero tessuto delle piccole e medie imprese della zona – Asi .
E’ lo scenario che s’integra, completa e potenzia con l’inserimento del territorio comunale nell’appena istituito sistema della Zona economica speciale di Napoli, alla luce del deliberato della Giunta di Palazzo Santa Lucia; sistema che sarà resa operativa con immediatezza con uno dei primi provvedimenti del nuovo Governo nazionale. Uno straordinario compendio di valori aggiunti, con importanti agevolazioni e incentivi a sostegno delle imprese e degli imprenditori che investiranno sul territorio. Una gamma di prospettive che non può essere ignorata e lasciata perdere per le solite bagattelle e vuoti protagonismi, che da decenni si vengono inscenando e consumando nelle stanze e nei corridoi del Palazzo di città; bagattelle e vuoti protagonismi, che, tra l’altro, rendono Altro e Lontano tutto ciò che avviene nella Piana di Boscofangone, al di là dell’antico e storico perimetro urbano. E’ l’ Altro e il Lontano che si configurano come innovazione tecnologica e ricerca, per non dire dell’importanza dell’area interportuale con le strutture dell’intermodalità.