Valle Caudina–Valle dell’Alto Clanio-Vallo di Lauro in collegamento con l’allestimento dell’hub nel terminale della Circum a piazza IV Novembre nel ridisegno delle infrastrutture di trasporto per l’Irpinia programmato dall’amministrazione provinciale, presieduta dall’avvocato Domenico Biancardi, sindaco di Avella .
di Gianni Amodeo
Infrastrutture e funzioni, un rapporto di stretta reversibilità, con cui si connotano i territori nei ruoli di attrattori. E quanto maggiore e migliore per efficienza e qualità è la dotazione delle infrastrutture, tanto più si apre il ventaglio delle funzioni dei territori, favorendo la formazione di opportunità e condizioni per la crescita sociale e lo sviluppo produttivo delle comunità. Un principio di buon senso comune e di semplice alfabetizzazione per le politiche economiche.
E’ il principio che ha catalizzato l’incontro, svoltosi nel Palazzo della Regione–Campania,nel Centro direzionale a Napoli, per fare il punto sulla realizzazione del progetto della Metro leggera con la cosiddetta tranvia veloce in sostituzione dell’esistente tratta ferroviaria della Nola–Baiano dell’ex-Circumvesuviana; un incontro, di cui sono stati protagonisti, da un lato, il presidente della commissione regionale per i trasporti, Luca Cascone, e Umberto De Gregorio, amministratore delegato dell’Ente autonomo Volturno che gestisce l’ex- Circumvesuviana, e dall’altro lato, i sindaci e i loro delegati di Nola, Cimitile, Camposano, Cicciano, Roccarainola, Sperone, Avella e Baiano, afferenti alla tratta ferroviaria, destinata ad essere dismessa di fatto, per essere “sostituita” da una generica Metro leggera … in tranvia veloce, per un investimento di 32 milioni e 260 mila euro di risorse comunitarie europee. Un progetto, che suscitato diffuse perplessità, riserve e dubbi, fin dallo scorso aprile, quando sono state messe in circolo le prime indiscrezioni che ne prospettavano gli obiettivi, con la dismissione dell’attuale tratta che si sviluppa per meno di quindici chilometri, con sette stazioni, incluse le terminali di Nola e Baiano da sostituire con 19 fermate \ stazioni su un tracciato indeterminato e puramente indicativo, collegato con le aree di pertinenza con la tratta ferroviaria da rimuovere. Un progetto rientrato e accantonato proprio alla luce dell’esito dell’incontro interistituzionale, non solo per le evidenti incongruenze da cui era caratterizzato e focalizzate da sindaci e amministratori intervenuti nel dibattito, ma anche e soprattutto in aderenza alla correlazione infrastrutture–funzioni la cui espansione è premiante per i territori, rappresentato compiutamente dal presidente della provincia di Avellino, ch’è anche sindaco di Avella, l’avvocato Domenico Biancardi.
E’ la visione di lunga e larga prospettiva che l’ Ente di palazzo Caracciolo ha programmato da tempo per il potenziamento delle infrastrutture del trasporto pubblico per l’Irpinia con i relativi dossier e obiettivi progettuali, già consegnati da Biancardi alla Regione-Campania e direttamente- qualche mese fa- al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte nella visita resa al capoluogo irpino. In pratica, l’intervento del presidente Biancardi si è rivelato efficace e convincente fattore di sintesi e, al contempo, di interpretazione calzante del discorso pubblico sviluppatosi tra gli amministratori dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio per il potenziamento e il miglioramento dei servizi dell’attuale tratta Nola-Baiano, incontrando il sostegno e la piena adesione degli altri sindaci e amministratori dell’area nolana; un punto di leva basilare, su cui ha innescato la prospettiva – Irpinia di cui una componente essenziale è data dai collegamenti su ferro e su gomma tra la Valle caudina, la Valle dell’Alto Clanio e il Vallo di Lauro, in direzione delle aree costiere e di Avellino.
Sono collegamenti di cui il traforo del Partenio per la distanza di 4 chilometri è elemento di priorità con forte e marcata valenza, con procedura in fase avanzata già con lo studio di fattibilità realizzato e che a gennaio farà registrare un ulteriore passo in avanti. E’ il traforo che connette l’area caudina con le altre due aree, per le quali si apre l’asse di collegamento verso la provincia di Benevento. E’ la prospettiva-Irpinia che ri–qualifica e ri–lancia il ruolo dell’attuale stazione – Circum di Baiano che diventa il vero e proprio Hub del sistema programmato da palazzo Caracciolo. E’ lo scenario, con cui prospettiva–Irpinia guarda alle connessioni con le stazioni dell’ Alta Velocità di Afragola, Napoli e a quella di San Felice Cancello che sarà in esercizio nel 2022; scenario, illustrato con incisiva determinazione dal presidente Biancardi e che, a sua volta, è parte integrante della documentata e ben strutturata mozione elaborata dal gruppo consiliare “Io ci credo” ed approvata all’unanimità dal civico consesso di Baiano.
Partita chiusa, quella della Metro leggera, definita inutile, costosa e dannosa nel documentato e coraggioso intervento-relazione dell’ingegnere Giuseppe Nappi, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Comiziano? Certamente sì, allo stato attuale. Ma resta ferma l’azione che le amministrazioni comunali devono volere e saper svolgere di concerto verso l’Eav -società di servizio della Regione Campania- per il rispetto degli impegni, in ordine al potenziamento dei servizi sulla tratta ferroviaria sotto esame. E’ l’unico metodo per recuperare dignità d’azienda gestita nella normalità e convalidare la missione di essere portatrice di servizio pubblico reale. Percorsi praticabili, dopo il risanamento economico condotto a termine, grazie ai 600 milioni di euro messi cash sul … piatto nel 2017 dal governo nazionale, premier Renzi. E senza dire degli investimenti cospicui con cui l’Unione europea finanzia i programmi e le opere del settore trasporti, funzionali alla coesione sociale ed economico-produttiva dei territori.